Controlli e liti

Nuovo Fisco, addio al ruolo. Riscossione con più poteri

<span class="argomento"/>Il recupero di multe e tasse non pagate manda in archivio la cartella esattoriale. Si allunga la prescrizione degli atti e arrivano automatismi per i pignoramenti sui conti correnti

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Una riscossione più veloce ma anche più aggressiva. La delega fiscale gioca la carta di un iter più rapido per i recuperi e con più poteri sull'esecutività degli atti e sulla possibilità di procedere a ipoteche e pignoramenti, soprattutto presso terzi ossia sui conti correnti dei contribuenti. Allo stesso tempo per consentire i pagamenti la delega promette di estendere la chance della dilazione extra large fino a 120 rate, in pratica in dieci anni. Ma non solo, perché spunta anche un'accelerazione dei tempi della “restituzione al mittente”, ossia gli enti creditori, per gli importi che non hanno possibilità di essere riscossi. L'obiettivo di fondo nelle intenzioni del Governo, che da martedì 13 marzo presenta la bozza del Ddl alle parti sociali in vista del Consiglio dei ministri, è di abbattere la montagna di crediti non riscossi dall'ex Equitalia che a fine 2022 ha raggiunto la cifra di 1.153 miliardi di euro. In tutto si tratta ancora di 174 milioni di cartelle che dovevano essere pagate da circa 20 milioni di contribuenti. Numeri enormi su cui i primi passi sono stati mossi nell'ultima legge di Bilancio sia con la tregua fiscale (in particolar modo con la rottamaqzione quater per cui sono arrivate già 600mila domande e lo stralcio delle micro-cartelle fino a mille euro) sia per la riscrittura della cancellazione delle inesigibilità. Ora, però, si punta a un intervento di sistema destinato a durare e produrre risultati nel tempo. L'importante sarà giocare d'anticipo, soprattutto sull'incasso. Tradotto in pratica, questo significherà l'addio - seppur graduale - al ruolo e alla tanto odiata cartella. Nell'ottica di accelerare e soprattutto di evitare un ulteriore collo di bottiglia nel magazzino. Una riscrittura ormai ritenuta ineludibile che nasce dal monitoraggio dell'andamento dei pagamenti: il 20% viene saldato entro nel periodo successivo all'atto di notifica, per il 25% l'agente della riscossione deve aspettare 4/5 anni prima di incassare, il restante 55% si va ad accumulare all'arretrato perché finora non c'è stato un percorso preciso per la cancellazione dei debiti ritenuti inesigibili. Questo porta a dover bruciare i tempi anche sul fronte delle ipoteche e dei pignoramenti (le azioni cautelari ed esecutive) proprio per evitare di disperdere la chance di recupero. Una strada che potrà essere semplificata con l'accertamento esecutivo, come prevede la bozza dell'articolo 18 della delega fiscale. Ma non è tutto, perché nella cornice che andrà poi riempita dai decreti delegati c'è anche l'allungamento dei termini di prescrizione per assicurare una maggiore rapidità dell'azione di recupero e maggiori sinergie con gli intermediari per razionalizzare e automatizzare le procedure di pignoramento dei rapporti finanziari dei contribuenti. All'accelerazione sull'incasso fa il paio anche quella sulla nuova procedura per la cancellazione degli inesigibili. Il credito sarà restituito dall’agente della riscossione agli enti creditori in caso di caso di mancato incasso alla fine del quinto anno successivo a quello dell’affidamento. Saranno escluse dalle restituzioni le quote per le quali sono in atto procedure esecutive o concorsuali, ristrutturazioni, transazioni fiscali o rateizzazione.

Il diritto al credito viene comunque tutelato con il paletto imposto alla riscossione di procedere alla notifica della cartella non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico. Le nuove procedura di discarico dei ruoli saranno accompagnate da uno scudo a protezione dell’agente della riscossione, che potrà evitare la responsabilità erariale salvo ipotesi di dolo nel ritardo.

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