Imposte

Ocse, no ai tassi medi nei prestiti di gruppo

di Massimo Bellini e Livio Zallo

Transazioni finanziarie sotto la lente dell’Ocse. L’organizzazione ha pubblicato il 3 luglio un documento che analizza gli aspetti di transfer pricing di operazioni intercompany quali finanziamenti, cash pooling, garanzie, hedging e assicurazioni, e rispetto al quale il termine per l’invio dei commenti è scaduto venerdì scorso, 7 settembre. Il testo, intitolato Financial transactions, è rilevante, in quanto è la prima volta che l’Ocse affronta in maniera approfondita questi temi. Anche in Italia mancano posizioni aggiornate: le uniche indicazioni dettagliate risalgono alla circolare 32/1980.

VEDI IL GRAFICO: Gli esempi

Il report, che non rappresenta ancora il consenso dei paesi Ocse, è attualmente in bozza. Una volta finalizzato, rappresenterà per le imprese italiane un punto di riferimento per la valorizzazione delle transazioni intragruppo. I documenti Ocse sono infatti la principale fonte interpretativa per quanto non disposto dalla normativa e dai documenti di prassi interni.Il paper, però, attualmente non tiene conto delle differenze tra le realtà industriali, cui pare meglio applicabile, e i gruppi assicurativi e bancari. Il report conferma che i principi delle linee guida sui prezzi di trasferimento del 2017, come modificati a seguito del progetto Beps, sono applicabili anche alle operazioni finanziarie, tenendo conto delle loro specificità.

I debiti tra consociate
Tra i vari temi di interesse vi è la valutazione della “congruità” del livello di indebitamento intercompany. Infatti, mentre gli operatori indipendenti definiscono il rapporto tra capitale e debiti sulla base di considerazioni commerciali, le società che fanno parte di gruppi possono definire il livello di indebitamento anche sulla base di altri fattori, tra cui la convenienza fiscale. L’analisi sui prezzi di trasferimento non si deve quindi limitare all’individuazione di un tasso arm’s length (cioè analogo a quello praticato tra soggetti non collegati), ma deve anche considerare se gli importi concessi come finanziamento abbiano natura diversa (ad esempio capitale).

Uno degli step fondamentali dell’analisi dei prestiti è la valutazione del merito creditizio del debitore. Il credit rating deve tenere in considerazione il supporto implicito fornito dal gruppo, considerando numerosi fattori tra cui: importanza strategica del debitore, aspetti reputazionali, utilizzo del nome del gruppo e così via. Nei casi in cui emerga che in caso di difficoltà la consociata riceverebbe un supporto, il suo credit rating potrebbe essere strettamente collegato a quello di gruppo. Questo supporto implicito non richiede (a differenza di una garanzia esplicita) alcun compenso.

I rapporti finanziari
Anche l’analisi delle transazioni finanziarie deve partire dall’identificazione dei fattori di comparabilità, come previsto dalle linee guida. In particolare la comparabilità dei mercati dipende da vari aspetti tra cui valuta, regolamentazioni locali, tempistica della transazione, settore in cui opera il debitore e così via: eventuali differenze in queste caratteristiche tra la transazione in analisi e quelle utilizzate come benchmark non devono avere un effetto significativo, a meno che non sia possibile effettuare aggiustamenti. Tale previsione, seppur ampia, sembrerebbe essere più flessibile rispetto al riferimento al mercato del mutuante nella circolare 32/1980.

Il tasso «corretto»
Per determinare il tasso arm’s length dei finanziamenti l’ampia disponibilità di informazioni pubbliche nei mercati finanziari rende l’applicazione del metodo del confronto di prezzo (Cup) più facile rispetto a molti altri casi. La ricerca di transazioni comparabili deve individuare operazioni con le stesse caratteristiche (importo, durata, valuta, garanzie eccetera) in corrispondenza dello stesso credit rating. Pur essendo necessario valutare la presenza di possibili Cup interni, difficilmente il tasso medio di indebitamento del gruppo con finanziatori terzi può costituire un valido comparabile per i tassi applicati a singole transazioni intercompany.

Un metodo alternativo per determinare il tasso può essere basato sui costi sostenuti dal prestatore per la concessione del finanziamento più un premio per il rischio e un margine di profitto.

Attestati di banche terze che si dichiarano disposte a concedere finanziamenti a predefinite condizioni, invece, non possono essere usati come comparabili: non rappresentano transazioni effettive.

VEDI IL GRAFICO: Gli esempi

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©