Operazioni estere con informazioni semplificate
Nella predisposizione dello spesometro è opportuno fare il punto sui vari chiarimenti emersi nelle Faq pubblicate sul sito delle Entrate. In occasione del primo invio dello spesometro, infatti, gli operatori avevano dovuto fare i conti con alcune difficoltà ora in parte risolte.
Esito della trasmissione
L’elaborazione del file trasmesso richiede, normalmente, fino a tre giorni e, finché l’elaborazione non è conclusa, lo stato dei file è interrogabile accedendo alla funzione «Monitoraggio dei file trasmessi» del sito Fatture e corrispettivi.
Sono tre gli esiti che possono verificarsi: accettazione, scarto e accettazione con segnalazione. Nel primo caso, ovviamente, non è necessario alcun adempimento. In caso di scarto, invece, l’intero file deve essere trasmesso nuovamente, anche qualora l’errore sia relativo a una sola fattura; la notifica di esito conterrà la lista degli errori rilevati e per ciascun errore saranno riportati il codice e la descrizione, comprensiva della posizione all’interno del file così da facilitare la correzione.
L’accettazione con segnalazione è riservata ai file che contengono dati potenzialmente incoerenti e che la segnalazione è solo un avviso che non comporta lo scarto del file. In questo caso, quindi, spetta al contribuente verificare la segnalazione e decidere se rettificare il file o annullarlo e trasmetterlo nuovamente.
Rettifiche
Qualora si renda necessario rettificare il file, si devono sempre indicare i dati del file originario, ovvero di quello con cui sono stati trasmessi i dati la prima volta; anche qualora si proceda all’annullamento a seguito della rettifica, si deve far riferimento al file originario. Nella sezione «Consultazione» disponibile in Fatture e corrispettivi, è possibile visualizzare una lista con tutte le rettifiche operate sul documento di riferimento.
Clienti esteri
Quando la prestazione è resa a clienti extracomunitari, la compilazione del file può creare delle difficoltà. Le Faqchiariscono che se la cessione/prestazione è resa a un operatore soggetto passivo extracomunitario, nel campo «IdCodice» va inserito l’identificativo del paese extracomunitario, mentre nel campo «IdCodice», in assenza di una partita Iva, è possibile indicare un qualsiasi identificativo del soggetto cessionario/committente di cui si dispone; qualora le fatture siano intestate a clienti privati esteri in cui non sono indicati né la partita Iva né il codice fiscale, il file va compilato valorizzando l’elemento «IdPaese» con il codice relativo al paese dell’acquirente mentre il campo «IdCodice» può essere valorizzato con un qualsiasi elemento.
Per le bollette doganali, anche per il 2018 nonché per l’invio dei dati del secondo semestre 2017 è confermata la possibilità di valorizzare l’elemento «IdFiscaleIVA»/«IdCodice» con una sequenza di undici «9» e il dato relativo al Paese di origine con la sigla «OO». Si ricorda che questa possibilità era stata prevista inizialmente dalla risoluzione 87/2017 con esclusivo riferimento all’anno 2017 mentre le Faq hanno esteso la possibilità anche per l’anno prossimo.