Imposte

Pareggio di bilancio, il monitoraggio punta sui patti di solidarietà

di Gianni Trovati

Il monitoraggio del pareggio di bilancio mette sotto esame preventivo anche i “ patti di solidarietà ”, cioè lo scambio di spazi finanziari fra gli enti locali , nel tentativo di garantire che le amministrazioni centrino gli obiettivi di finanza pubblica anche quando non riescono a utilizzare i “bonus” ottenuti per questa via.

Lo spiega il decreto diffuso ieri dalla Ragioneria sul monitoraggio semestrale degli obblighi di bilancio per gli enti locali. Il rischio, su cui la Ragioneria si era già espressa aprendo il sistema informatico per il Patto orizzontale nazionale, è che gli enti ottengano gli spazi finanziari, ma poi non riescano a utilizzarli per gli investimenti, voce a cui sono vincolati.

In questo caso, la Ragioneria richiamerà i bonus non utilizzati, con la conseguenza che le amministrazioni interessate si potranno trovare in fuorigioco ex post sul pareggio di bilancio, inciampando quindi nelle sanzioni che bloccano turn over e spesa corrente.

Per evitare il rischio, è necessario che gli enti programmino di rispettare il pareggio anche al netto dei bonus, e il sistema del monitoraggio accenderà le luci anche su questo aspetto.

Per farlo, il sistema riporterà in automatico gli spazi acquisiti nel meccanismo dei patti di solidarietà da ogni ente, che a sua volta dovrà inserire gli impegni di spesa finanziati con i bonus: il meccanismo, quindi, metterà in luce gli eventuali spazi inutilizzati che rischiano di essere richiamati dalla Ragioneria.

In questo modo, oltre a essere uno strumento di controllo il monitoraggio diventa un sistema utile ai singoli enti per rivedere eventuali buchi nella programmazione e ripensare gli impegni di spesa collegati ai bonus dei patti orizzontali.

Per il resto, nella sezione 1 il monitoraggio conferma invece la propria impostazione tradizionale, chiedendo alle amministrazioni le previsioni di competenza e a dati chiave sugli accertamenti di entrata e gli impegni di spesa, oltre ai numeri del fondo pluriennale vincolato.

Gli enti avranno tempo fino al 31 luglio per l’invio dei dati alla Ragioneria.

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