Controlli e liti

Per la deduzione non basta contabilizzare i costi dell’immobile

di Rosanna Acierno

In assenza di prove sulla funzionalità di un immobile rispetto all’attività svolta da una società immobiliare, la mera contabilizzazione in bilancio del suo prezzo di vendita non consente automaticamente la deduzione dei relativi costi di gestione. Per la deduzione di questi costi è infatti sempre necessario provarne l’inerenza ossia il collegamento diretto tra quell’immobile particolare e l’attività svolta dalla società.

È questa la principale conclusione dell’ ordinanza 5197/2018 della Cassazione depositata il 6 marzo. In particolare, la pronuncia trae origine dal recupero a tassazione da parte delle Entrate di alcuni costi di gestione di un immobile in una nota località di vacanza per difetto di inerenza in capo a una società immobiliare

Impugnato l’atto impositivo, la Ctp confermava la legittimità della pretesa erariale, mentre la Ctr successivamente ribaltava il giudizio di primo grado, ritenendo che la contabilizzazione in bilancio da parte della società immobiliare della vendita dell’immobile e, dunque, la tassazione della relativa plusvalenza fosse sufficiente a far ritenere inerenti i costi di gestione sostenuti.

Le Entrate impugnavano la sentenza per cassazione, denunciando violazione dell’articolo 109, comma 5 , del Dpr 917/86. Secondo la disposizione, infatti, le spese e gli altri componenti negativi, diversi dagli interessi, tranne gli oneri fiscali, contributivi e di utilità sociale, sono deducibili dal reddito d’impresa, se e nella misura in cui si riferiscono ad attività e beni da cui derivano ricavi o altri proventi.

Sul punto, la Suprema corte ha più volte statuito che, per la legittima deducibilità degli oneri, è necessario che la società accertata dimostri il “collegamento” tra il reddito d’impresa e i costi sostenuti.

Pronunciandosi sul caso della società immobiliare, i giudici di legittimità hanno sostanzialmente statuito che lo svolgimento della attività di gestione di immobili di proprietà non legittima automaticamente e di per sé la deduzione dei costi relativi a tutti gli immobili. A tal fine, infatti, la società deve offrire in concreto la prova dell’inerenza all’attività produttiva, dimostrando che ciascun cespite sia effettivamente utilizzato nell’ambito dell’attività di impresa per produrre potenziali redditi. La Suprema corte nega, infatti, che l’inerenza dei costi di gestione degli immobili sia immediatamente evidente nell’oggetto dell’attività svolta dalla società immobiliare.

Cassazione, VI sezione tributaria, ordinanza 5197 del 6 marzo 2018

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