Per «Resto al Sud» le richieste vanno a Invitalia
Passa attraverso Invitalia la nuova misura di aiuto denominata “Resto al Sud”, introdotta dal Dl 91/2017 , appena convertito in legge. Nell'iter di conversione, comunque, l'agevolazione ha subito alcune modifiche sostanziali.
L'ambito geografico di riferimento rimane ancorato alle nuove imprese che opereranno nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Nessuna novità nemmeno sotto il profilo soggettivo; gli incentivi, infatti, sono riconosciuti ai giovani di età fra i 18 e i 35 anni che siano residenti in una delle suindicate regioni o vi prendano residenza entro sessanta giorni dalla comunicazione della positiva istruttoria della domanda di incentivo. In sede di conversione il suddetto termine è stato allungato fino a centoventi giorni per i soli soggetti che, in precedenza, fossero residenti all'estero.
L'accesso ai benefici è inibito a quanti avessero già ricevuto analoghi incentivi per l'autoimprenditorialità nei tre anni antecedenti la domanda e, come introdotto in sede di conversione del decreto, ai soggetti che al momento dell'entrata in vigore del decreto fossero già titolari di un'attività d'impresa. Ulteriore preclusione, appena introdotta, riguarda i soggetti titolari di un reddito di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Tale preclusione sussiste per tutta la durata del piano dell'agevolazione.
La presentazione delle domande di accesso al nuovo regime di aiuto passa, come detto, attraverso Invitalia, individuato come soggetto gestore dell'incentivo per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri che, come espressamente previsto dal decreto, avrà a disposizione sessanta giorni per completarne l'istruttoria – sulla scorta della sostenibilità tecnico-economica della proposta progettuale - e comunicarne gli esiti al richiedente. Le istanze potranno essere inoltrate fino ad esaurimento dei fondi messi a disposizione, che ammontano a 1.250 milioni di euro.
L'agevolazione concedibile consiste in un finanziamento che in sede di conversione è stato aumentato dai quaranta ai cinquanta mila euro per ogni richiedente. Di questo, il trentacinque per cento viene assunto a fondo perduto, mentre il restante sessantacinque per cento andrà restituito, a tasso zero, nei successivi otto anni.
Qualora la domanda istanza sia presentata da più soggetti, già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, compreso quella cooperativa, l'importo massimo del finanziamento erogabile è pari a cinquantamila euro per ciascun socio, con un tetto massimo ammissibile di 200 mila euro per ogni singolo progetto. In sede di conversione è stato altresì previsto che, qualora il soggetto richiedente si costituisca in forma di società cooperativa, potrà avere accesso anche agli incentivi a valere sul fondo speciale per gli interventi a salvaguardia dei livelli di occupazione (articolo 17 della legge 49/1985).
La legge di conversione ha inoltre allargato ai settori della pesca, dell'acquacoltura e dei servizi turistici il campo oggettivo di applicazione dei benefici, che era prima ristretto ai soli settori della produzione di beni nei settori artigianato e industria e relativi servizi.