Imposte

Pon e Fesr per il Sud, Pmi sotto esame

di Alessandro Sacrestano

Chiarite le modalità di attribuzione delle risorse Pon e Fesr (fondi strutturali) ai programmi di investimento finanziabili col credito di imposta di cui alla legge n. 208/15 , articolo 1, comma 98-108. A regolamentare le procedure si incarica il decreto direttoriale 4 gennaio 2017 del ministero dello Sviluppo economico (il comunicato è stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n.14 del 18 gennaio scorso).

Ma facciamo un passo indietro. Il bonus, operativo dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, è destinato all’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate in Campania , Puglia , Basilicata , Calabria e Sicilia e nelle zone assistite delle regioni Molise , Sardegna e Abruzzo .

Come noto, parte dei fondi destinati alla misura sono erogati, per 250 milioni di euro annui, a valere sulle risorse europee e di cofinanziamento nazionale previste nel Pon “Imprese e competitività 2014-2020” e nei programmi operativi relativi al Fesr 2014-2020 delle Regioni in cui si applica l’incentivo.

Tuttavia, le piccole e medie imprese assegnatarie dell’agevolazione, per poter fruire delle predette risorse, necessitano di un’attività di verifica e controllo: e qui interviene il provvedimento del ministero dello Sviluppo economico del 4 gennaio che appunto disciplina queste verifiche. L’attività, oltre che all’accertamento della sussistenza dei requisiti di ammissibilità, è finalizzata, tra l’altro, alla valutazione delle caratteristiche dei progetti d’investimento, con specifico riferimento al carattere innovativo degli stessi e alla loro coerenza con gli ambiti applicativi di specializzazione intelligente.

Ad attività istruttoria conclusasi con esito positivo, il Mise procede all’adozione e alla trasmissione, tramite Pec, di un provvedimento autorizzativo, che l’impresa beneficiaria è tenuta a sottoscrivere digitalmente e a rispedire tramite l’apposita procedura informatica resa disponibile nella sezione dedicata del sito internet (www.mise.gov.it), pena la decadenza dall’utilizzo delle risorse.

Successivamente, la stessa impresa è tenuta a rendicontare le spese di acquisizione delle immobilizzazioni materiali previste nella comunicazione di prenotazione delle risorse ed effettivamente sostenute, utilizzando il modulo “Dichiarazione di spesa” allegato al decreto. Alla rendicontazione, oltre alle fatture di acquisto, andrà allegata una specifica documentazione, puntualmente evidenziata nel decreto.

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