Processo tributario, Sigit bloccato: riapertura attesa in giornata
Tempi ridotti (anche cinque minuti) per il diritto di difesa nell’udienza a distanza
La strada per la digitalizzazione è lastricata di buone intenzioni. Ma il percorso per quanto riguarda tutto il mondo della giustizia tributaria non è privo di ostacoli e difficoltà. Lo dimostra la segnalazione arrivata a «Il Sole-24 Ore» da un professionista, che assiste un’impresa in un contenzioso dal valore plurimilionario. Nella convocazione dell’udienza a distanza si è visto mettere nero su bianco che «gli interventi per ciascuna parte dovranno essere limitati assolutamente a 5 minuti». A conti fatti il diritto di difesa si limita ad appena 300 secondi con la difficoltà di dover replicare sul punto a rilievi di carattere tecnico che, invece, richiederebbero tutt’altro tipo di approfondimento. Praticamente un percorso a ostacoli, considerando che per ogni minuto ci sono in ballo questo caso,500mila euro. Una cifra che conferma la delicatezza e l’importanza delle “cause” trattate dai giudici tributari, considerando che dall’esito del contenzioso dipende anche il futuro di un’attività economica, specialmente in una fase economica così delicata a causa della pandemia.
Le ragioni dei giudici sono state spiegate da Antonio Leone, presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
Intanto, però, l’Uncat (Unione nazionale camere avvocati tributaristi) ha voluto porre l’accento sui problemi aperti in questa fase. In un comunicato gli avvocati tributaristi hanno sottolinerato l’«indisponibilità al riavvio delle udienze in presenza nelle commissioni tributarie o, almeno, ad una diffusa gestione sul territorio delle udienze in via telematica». Mentre tutto riaprirà il prossimo 15 ottobre, sempre secondo l’Uncat, «agli avvocati tributaristi è impedito l'accesso alle udienze in presenza». Ma il fatto, ad avviso degli avvocati, «è grave tanto più che le udienze da remoto sono, dopo circa due anni di stato di emergenza, una eccezione e non la regola sul territorio nazionale, a vantaggio della trattazione scritta, sistema che dovrebbe rimanere residuale».
In questo contesto, poi, va segnalato anche lo stop dei servizi del processo tributario telematico all’interno del Sigit (sistema informativo della giustizia tributaria). Uno stop iniziato alle «ore 13:53 del 9 ottobre 2021», come precisato nell’attestazione di indisponibilità che potrà essere poi utilizzata dai difensori per la rimessione nei termini. Il malfunzionamento dovrebbe essere rimosso già nella giornata di oggi grazie all’intervento dei tecnici dell’amministrazione finanziaria, con il pieno recupero di funzionalità del sistema.