Profitto routinario per le società estere
Il transfer pricing di una complessa operazione di ristrutturazione aziendale può comportare l’aggiustamento del margine delle società estere ad un profitto routinario. Il principio arriva dalla Ctp di Varese 228/2/2018 (presidente Petrucci, relatore Greco).
I giudici hanno esaminato un caso di riorganizzazione di un gruppo italiano che aveva costituito delle società asiatiche a cui era stata demandata l’attività di produzione e vendita sul mercato locale.
L’ufficio aveva rettificato, ai sensi della normativa di transfer pricing, la riorganizzazione, sostenendo che vi fosse stato un trasferimento di funzioni alle società asiatiche che avrebbe dovuto essere oggetto di indennizzo. Inoltre erano state rettificate anche le vendite di semilavorati dalla società italiana alle controllate.
La peculiarità del caso sta nell’approccio adottato dall’ufficio, che sembra aver aggregato le transazioni esaminandole congiuntamente attraverso il metodo «Transactional net margin method» (Tnmm). Di fatto mediante un’analisi di benchmark svolta con un database l’ufficio ha allocato un profitto routinario alle società asiatiche “riportando” (con la ripresa a tassazione) tutta la parte eccedente in Italia.
La Ctp ha ritenuto fondata la contestazione, considerando valido tanto il metodo seguito quanto l’aggregazione delle transazioni.
Le conclusioni della sentenza non paiono condivisibili sotto vari profili. In primo luogo l’aggregazione delle transazioni appare una semplificazione eccessiva data la diversa tipologia di contestazioni. In effetti la straordinarietà della riorganizzazione non ha nulla a che vedere con l’ordinarietà dell’attività a regime di vendita di semilavorati.
Peraltro anche l’utilizzo del metodo Tnmm desta molte perplessità nel caso di specie. In effetti anche se il Tnmm risulta essere il metodo più comune nella prassi operativa nelle analisi di transfer pricing, ciò non vuol dire che possa essere usato in ogni circostanza: nel caso esaminato l’analisi dei comparabili avrebbe dovuto individuare ad esempio soggetti operanti in circostante similari (considerando l’operazione di riorganizzazione e l’attività a regime), pena un difetto di comparabilità piuttosto significativo.
Dunque l’aggregazione delle transazioni con il Tnmm sembra aver portato ad una semplificazione “statistica” non coerente con la complessità economica di un’operazione di riorganizzazione.