Adempimenti

Quando la proroga penalizza i più virtuosi

di Giovanni Esposito

Come ogni estate fiscale che si rispetti, arriva la febbre da proroga, reale o presunta, al fotofinish o a tempo scaduto: versamenti a saldo 2016 e in acconto per il 2017 dovuti dai contribuenti titolari di reddito d’impresa al 20 luglio 2017, spesometro relativo al primo semestre al 30 settembre (o al 15 ottobre), modello 770 e Redditi al 31 ottobre.

Benché gli slittamenti siano stati richiesti dai vari organismi di categoria, fra cui il Consiglio nazionale dei commercialisti rappresentante anche il sottoscritto, è legittimo esprimere profondo rammarico per un provvedimento che, premiando l’inefficienza mortifica, nuovamente, la professionalità. In altre parole, in questo clima d’incertezza permanente, che non permette di pianificare al meglio il lavoro degli studi, i soli che rimangono beffati risultano essere quei consulenti che, con dedizione e scrupolosità, creano le condizioni per onorare le scadenze ufficiali. Diversamente, coloro i quali hanno assuefatto la propria patologica e, quindi, sintomatica inefficienza all’aspettativa degli slittamenti di termine, possono tranquillamente concedersi qualche giorno di relax fuori porta, tanto, prima o dopo, arriverà il premio del rinvio.

Se gli organismi di categoria, oltre che tutelare i privilegi acquisti, si elevassero a paladini della crescita, con adeguata preparazione, delle professioni degne di tutela, anteporrebbero ben altre richieste al legislatore, come la certezza del diritto e la stabilità normativa. Questo comportamento diligente imporre, prima di tutto, richiesta di cristallizzazione dei termini e, quindi, delle due, l’una. Se le scadenze originarie (spesso le medesime da tanti anni) appaiono favorevolmente rispettabili e di comune conoscenza con largo anticipo, perché si concede il differimento? Se, invece, non lo fossero, andrebbero posticipati i termini originali già nelle istruzione delle dichiarazioni, cosicché tutti ne potrebbero beneficiare. Ma Tertium non datur, le regole non si cambio a gioco in corso: chi è in ritardo, paghi il supplemento.

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