Controlli e liti

Redditi non dichiarati nel 2014, in arrivo altre 100mila comunicazioni dalle Entrate

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di Giovanni Parente

Le lettere del Fisco volano già verso quota 570mila. È il bilancio dei primi sei mesi dell’anno a testimoniare che l’agenzia delle Entrate punta molto sulla comunicazione preventiva per stimolare l’autocorrezione da parte dei contribuenti. A chiudere il primo semestre 2017 è l’annunciato invio di altre 100mila comunicazioni “multiredditi” non dichiarati nel 2014 in relazione all’anno d’imposta 2013. Lo spettro è molto ampio: dalla cedolare secca sugli affitti all’assegno di mantenimento del coniuge, dai redditi di partecipazione a quelli di lavoro autonomo, dai redditi diversi alle rate annuali delle plusvalenze. Una tranche aggiuntiva rispetto alle prime 100mila lettere simili già annunciate a inizio giugno. Una volta ricevuta la comunicazione i contribuenti possono chiedere ulteriori informazioni rivolgendosi ai Cam (Centri di assistenza multicanale) e agli uffici territoriali delle Entrate. E, se rioterranno di dover regolarizzare la propria posizione, potranno farlo sfruttando il ravvedimento operoso che offre la chance di sanzioni in misura graduata a seconda dell’intervallo tra la data della violazione e l'intervento correttivo. Per approfondire meglio la propria posizione l’accesso al proprio cassetto fiscale (possibile attraverso il «fai-da-te» attraverso le credenziali FiscOnline) consente di prendere visione di un dettagliato prospetto informativo con i dati relativi alle anomalie segnalate. Gli invii già pianificati nella prima metà 2017 hanno riguardato non solo i redditi ma anche le anomalie riscontrate grazie all’incrocio dei dati con lo spesometro (vendite e servizi 2014), le dichiarazioni Iva presentate a fine febbraio e gli studi di settore .

E le lettere delle Entrate sono finite sotto la lente anche nell’ultima relazione sul rendiconto generale dello Stato della Corte dei conti (si veda Il Sole 24 Ore del 28 giugno). I giudici contabili hanno analizzato da un lato le comunicazioni inviate e dall’altro la ricettività da parte dei contribuenti destinatari. «Complessivamente, nel corso del 2016 il ravvedimento spontaneo ha determinato versamenti per 349,7 milioni. A sua volta, il ravvedimento indotto, a fronte di oltre 403.755 comunicazioni inviate, ha determinato - si legge nella relazione - 126.128 ravvedimenti per un importo complessivo di 128,65 milioni». Come a dire che il tasso di ravvedimento medio rispetto alle lettere partite è stato di poco sopra il 30 per cento. Con punte del 72% per la dichiarazione Iva: su 60mila contribuenti raggiunti per l’omissione o l’incompletezza del modello ben 43mila hanno corretto la propria posizione.

Ma c’è anche una “raccomandazione” che arriva dalla Corte dei conti per anticipare sempre più l’invio di alert grazie alle informazioni disponibili nei database: «Si ritiene che il nuovo modello di controllo proattivo in corso di implementazione debba essere attentamente monitorato, sia per verificare la concreta efficacia dei diversi criteri di incrocio adottati, sia per anticipare, per quanto possibile, il momento della segnalazione al contribuente, facendolo coincidere con quello di proposta della dichiarazione precompilata».

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