Redditometro, ruoli straordinari, pvc: le massime dell’ultima settimana di Cassazione
Dal redditometro ai ruoli straordinari, passando per i pvc e per le notifiche attraverso posta elettronica certificata. La rassegna delle principali sentenze di Cassazione in materia tributaria e societaria nella settimana dal 9 al 13 gennaio.
Legittimo il sequestro ai fini penali dei computer del professionista indagato per il reato di dichiarazione infedele
In presenza di dichiarazioni accusatorie secondo cui il software viene utilizzato per la gestione di una contabilità parallela è legittimo il sequestro dei computers del medico indagato per il reato di dichiarazione infedele. Questo in quanto il Pm, diversamente da altri soggetti istituzionali, è sempre legittimato ad accedere alla apparecchiature informatiche anche se sono ivi contenuti dati sensibili.
■ Cassazione, sentenza 1159/2017
Il pvc emesso nei confronti di un terzo va sempre allegato all’accertamento
È privo di motivazione l’accertamento notificato ad un contribuente al quale non sia poi stato allegato il pvc emesso nei confronti di un terzo contribuente verificato e sulla cui base è stato poi formato l’atto impositivo. Questo in quanto, anche se durante l’attività istruttoria svolta presso il terzo risultava presente il contribuente accertato, deve presumersi la mancanza dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche che hanno determinato la decisone dell’amministrazione.
■ Cassazione, sentenza 562/2017
Illegittimo il ruolo straordinario in presenza di pronuncia favorevole al contribuente
È illegittimo il ruolo straordinario formato dall’amministrazione se è stato annullato l’accertamento anche con sentenza non passata in giudicato. Questo in quanto, ai fini della formazione del ruolo straordinario, non rileva l’eventuale litispendenza della causa bensì l’efficacia immediata conferita alle sentenze emesse dalle Commissioni Tributarie e concernenti gli atti impositivi.
■ Cassazione, Sezioni Unite, sentenza 758/2017
Riscossione, la mancata previsione di un termine decadenziale legittima la prescrizione
In assenza di espressa previsione normativa, ai fini dell’iscrizione a ruolo del tributo e delle sanzioni si rende applicabile il termine prescrizionale anziché quello decadenziale. Questo in quanto al credito certo, liquido ed esigibile si applica la previsione decennale e in caso di accertamento definitivo non è neppure possibile l’applicazione retroattiva del principio sanzionatorio del «favor rei».
■ Cassazione, sentenza 580/2017
Indagini finanziarie, l’amministrazione deve motivare il disconoscimento delle prove del contribuente
L’amministrazione, in caso di accertamento basato su indagini bancarie, è sempre obbligata a spiegare le ragioni del rigetto delle prove addotte dal contribuente per giustificare i versamenti operati sul proprio conto corrente. Ciò non esonera però il contribuente dal dimostrare analiticamente per ciascun movimento che trattasi di operazioni non imponibili e/o non fiscalmente rilevanti.
■ Cassazione, sentenza 711/2017
Accertamento sintetico, va spiegata la capacità contributiva imputata a un convivente
In caso di accertamento di maggior reddito sintetico il contribuente non può invocare a propria discolpa che la presunzione di maggiore capacità contributiva è conseguenza del rapporto di convivenza. Questo in quanto egli deve sempre motivare la consequenzialità della fattispecie rispetto agli elementi patrimoniali in suo possesso.
■ Cassazione, sentenza 701/2017
Valida l’istanza di fallimento notificata dal creditore all’indirizzo pec della società debitrice cessata
È valida il ricorso per la dichiarazione di fallimento notificato dal creditore a mezzo Pec alla casella di posta elettronica certificata della società debitrice che, pur cancellatasi dal Registro Imprese, non ha provveduto a disattivare la propria casella Pec. Questo in quanto deve escludersi la violazione del diritto di difesa per la presunzione di avvenuto raggiungimento dello scopo a cui l’atto era destinato.
■ Cassazione, sentenza 602/2017