Controlli e liti

Regime premiale, porte aperte per 155 studi di settore

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di Michele Brusaterra


Regime premiale per il 2017 per 155 studi di settore. In base a quanto stabilito dall'articolo 10, comma 9, del Dl 201/2011, ai soggetti che dichiarano, anche a seguito di adeguamento, ricavi o compensi pari o superiori a quelli risultanti dall'applicazione degli studi di settore, sono riconosciuti dei ben precisi benefici di carattere fiscale.

Si tratta, in buona sostanza, dei contribuenti che risultano congrui, anche a seguito di adeguamento spontaneo, e coerenti e normali, ossia, rispettivamente, con ricavi o compensi dichiarati che siano pari o superiori a quelli indicati dallo studio di settore di riferimento, e che risultano coerenti e normali con gli indicatori previsti per il singolo studio di settore.

Il regime premiale si applica, però, in presenza di una eventuale ulteriore condizione, ossia che il contribuente abbia regolarmente assolto gli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore, «indicando fedelmente tutti i dati previsti».

Con provvedimento del primo giugno scorso, il Direttore dell'agenzia delle Entrate ha individuato 155 studi di settore, relativi al 2017, per cui trova applicazione il regime premiale specificando, al punto 1.3, che la fedeltà dei dati dichiarati negli studi di settore, indispensabile per l'applicazione del regime premiale scorso «risulta sussistere anche nel caso di errori o omissioni, nella compilazione dei modelli degli studi di settore», purché i dati errati od omessi non comportino, rispetto all'applicazione degli studi sulla base dei dati veritieri, la modifica:
•dell'assegnazione ai cluster;
•del calcolo dei ricavi o dei compensi stimati;
•del posizionamento rispetto agli indicatori di normalità e di coerenza.

Si deve tenere conto, poi, che nel caso in cui il contribuente consegua sia redditi di impresa che di lavoro autonomo, per entrambe le attività deve essere previsto l'accertamento basato sulle risultanze degli studi di settore. Naturalmente, per l'applicazione del regime premiale, in tale caso la congruità e la coerenza sussistono per tutti gli studi di settore applicabili.

Il regime premiale previsto dall’articolo 10 del Dl 201/2011 prevede, per i soggetti che rispettano le condizioni indicate, la preclusione dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici, di cui all'articolo 39, primo comma, lettera d, del Dpr 600/1973, per quanto riguarda le imposte dirette, e all'articolo 54, secondo comma, del Dpr 633/1972, per quanto riguarda l'Iva; la riduzione di un anno, sempre ai fini delle imposte dirette e Iva, dei termini di decadenza per l'attività di accertamento, previsti dall'articolo 43 del Dpr 600/1973, e dall'articolo 57 del Dpr 633/1972, a meno che non vi sia enuncia penale; infine è ammessa la determinazione sintetica del reddito attraverso il redditometro solo a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un terzo quello dichiarato.


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