Registratore Rt e server telematico per memorizzare e inviare i dati
Certificazione dei corrispettivi non documentati con fattura elettronica da realizzarsi non più con l’emissione di ricevuta o scontrino fiscale ma con documento commerciale e contestuale memorizzazione elettronica e trasmissione telematica degli stessi, con cadenza giornaliera, all’amministrazione finanziaria. L’adempimento consentirà inoltre di eliminare alcuni adempimenti quali l’obbligo di tenuta del registro dei corrispettivi di cui all’articolo 24 del Dpr 633/72.
Per procedere alla corretta memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi, i soggetti esercenti dovranno dotarsi di un registratore telematico-Rt, di un server telematico, ovvero utilizzare il software messo a disposizione dalle Entrate o, in futuro, altri strumenti tecnologici appositamente individuati con provvedimenti direttoriali. Avvalersi obbligatoriamente di mezzi di memorizzazione e trasmissione certificati è funzionale a garantire inalterabilità e certezza dei dati trasmessi, i quali non devono transitare, una volta memorizzati nello strumento tecnologico utilizzato, in altri server o gestionali aziendali prima dell’invio alle Entrate. In particolare, il registratore telematico rappresenta una vera e propria evoluzione del misuratore fiscale, a cui si aggiunge la nuova funzionalità di inviare i corrispettivi direttamente ai server delle Entrate con possibilità di trasmissione entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell'operazione . Una volta acquistato l’Rt, l’esercente o un suo delegato dovrà accreditarsi con procedura online disponibile sul sito delle Entrate e svolgere una serie di adempimenti preliminari. In particolare, i nuovi Rt (o gli esistenti adattati) dovranno essere sottoposti a una procedura di attivazione che richiede l’intervento dei tecnici abilitati dalle Entrate, oltre ad essere identificati a seguito della generazione di un certificato dispositivo (operazione di “censimento”) ed essere infine abbinati alla partita Iva dell’esercente (“attivazione” del dispositivo).
il qrcode
Terminate queste operazioni, il registratore passa in uno status di “attivato” con generazione di un Qrcode da apporre in un apposito alloggiamento presente sull’Rt e visibile ai clienti. All’atto della prima trasmissione dei dati, gli Rt passeranno nello stato “in servizio”. L’invio dei dati alle Entrate avviene, tramite una procedura automatizzata, al momento della chiusura giornaliera dell’esercizio commerciale, in una fascia oraria compresa fra mezzanotte e le 22.
In caso di malfunzionamenti dell’Rt o della rete di connessione, la trasmissione può essere realizzata con un valore massimo dell’intervallo di cinque giorni. Come recentemente chiarito dalle Entrate, con la risposta a interpello 139 del 14 maggio 2019, i commercianti al minuto che si siano dotati tempestivamente di nuovi Rt, perché censiti e attivati prima dell’entrate in vigore del relativo obbligo (1° luglio 2019 - 1° gennaio 2020), non sono tenuti alla loro messa in servizio, ben potendo procedere alla sola attivazione preventiva e continuare così a documentare le operazioni al dettaglio mediante scontrino o ricevuta fiscale. Se si sceglie tuttavia di anticipare l’obbligo rispetto ai tempi fissati ex lege, tutti i punti cassa gestiti devono certificare con la medesima modalità non essendo ammesse gestioni promiscue e cioè in parte mediante rilascio di scontino/ricevuta fiscale e in parte con corrispettivi telematici e documento commerciale. Altro strumento tecnologico previsto è il server Rt, utilizzabile in caso di presenza di almeno tre punti cassa per punto vendita. Il server Rt può svolgere infatti la funzione di punto di raccolta dei dati dei corrispettivi documentati dalle singole postazioni.
la procedura web
L’adempimento di memorizzazione e trasmissione può essere effettuato anche utilizzando una procedura web, messa a diposizione gratuitamente in un’area riservata del sito delle Entrate e accessibile anche da dispositivi mobili. Mediante tale procedura è possibile generare il documento commerciale. All’esercente basterà un pc o altro dispositivo mobile per memorizzare in tempo reale i dati immessi quasi alla stregua di un registratore di cassa. La previsione si presenta interessante per tutti quei soggetti che registrano una scarsa movimentazione e, soprattutto, per coloro che attualmente certificano i corrispettivi tramite ricevuta fiscale. Con provvedimenti direttoriali saranno infine individuati altri strumenti tecnologici, alternativi a Rt e a server Rt in grado di garantire sicurezza e inalterabilità dei dati