Controlli e liti

Rischio sanzione per le scelte 2017

di Gian Paolo Tosoni

Nel primo anno di applicazione dell’Iri molti imprenditori individuali o soci di società di persone, in regime di contabilità ordinaria, potranno avere un reddito inferiore a quello dell’anno precedente.

Infatti qualora venga esercitata l’opzione per l’Iri con effetto dal 1° gennaio 2018, in tale periodo di imposta l’imprenditore individuale o i soci di società di persone preleveranno somme per le loro necessità personali dalle riserve di utili formate fino al 31 dicembre 2017. L’articolo 55 bis del Tuir prevede una presunzione assoluta che le riserve formate nei periodi di imposta a tassazione ordinaria hanno priorità nei prelevamenti. Siccome nell’ambito di applicazione dell’Iri il reddito dei soci o dell’imprenditore è costituito soltanto dai prelevamenti, è assai improbabile che durante il 2018 vengano effettuati prelevamenti sugli utili conseguiti nell’ anno. Per la verità tale situazione non è esclusa per i soggetti senza utili precedenti, ma si ricorda che l’Iri è vantaggiosa in presenza di imprese che hanno una buona redditività e che pertanto possono possedere utili conseguiti negli anni precedenti e già tassati in capo ai soci. Ancora l’Iri è conveniente quando i soci o il titolare dell’impresa possiedano altri redditi (pensione, fabbricati eccetera) in quanto in tale circostanza non hanno la necessità di prelevare utili dalla impresa, riducendo quindi il proprio reddito imponibile. Si ricorda inoltre che nel 2018 molti imprenditori o soci di società di persone pur non avendo il reddito di impresa comunque hanno sostenuto i contributi previdenziali ed assistenziali che sono oneri deducibili.Insomma ci sono le condizioni per rideterminate l’acconto Irpef 2018 su base prospettica tenuto conto che la norma, in questa fattispecie non lo vieta.

L’importante è che il legislatore non rinvii l’applicazione dell’Iri come è accaduto lo scorso anno.

L’acconto Irpef in scadenza il 2 luglio è pari al 40% del 100% dell’Irpef relativa all’anno 2017(rigo RN 34 differenza) se di importo superiore a 257,52 euro. In caso di omesso o insufficiente versamento si applica la sanzione del 30 per cento. Molti contribuenti hanno in sospeso la questione dei minori acconti Irpef versati per l’anno 2017 tenuto conto che la sorpresa del rinvio di un anno della agevolazione Iri è stata introdotta in sede di legge di bilancio dopo che gli acconti Irpef erano già stati versati.

È da scongiurare l’applicazione delle sanzioni per insufficiente versamento dell’acconto in quanto il colpevole non è certo il contribuente ma il legislatore (si veda con risoluzione 176/E/2003).

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