Alla fine passa la soluzione parlamentare. La
rottamazione delle cartelle di Equitalia
“trova” la proroga all’interno del decreto terremoto. Dopo la dichiarazione di inammissibilità pronunciata a inizio settimana su un altro emendamento, la commissione Ambiente trova la quadra sulla proposta riformulata a firma del deputato di Scelta civica-Ala, Giulio Maria Sottanelli ( emendamento 11.72 ). Con il via libera arrivato nella notte tra giovedì e venerdì, viene riscritto il calendario della definizione agevolata dei ruoli. Di conseguenza, il termine del 31 marzo entro cui è possibile
presentare l’istanza di adesione
alla rottamazione (che stando alle ultime cifre diffuse da Equitalia conta 440mila domande) slitta al prossimo
21 aprile
. Ora si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo. Per rendere operativo il differimento sarà necessario che il testo della legge di conversione approdi in «Gazzetta Ufficiale» prima della scadenza di fine mese. Con l’ok in commissione il testo del decreto ora passa all’esame dell’Aula di Montecitorio e solo dopo arriverà in seconda lettura al Senato. Quindi il margine temporale a disposizione c’è ma è necessario che il provvedimento non subisca poi modifiche a Palazzo Madama. Qualora ciò non avvenisse è comunque pronto il piano B. Come già anticipato su queste colonne, la proroga potrebbe essere inserita nel decreto enti locali che il Governo varerà la prossima settimana o in un provvedimento ad hoc da approvare proprio venerdì 31 marzo.
Tornando, invece, all’emendamento Sottanelli, non c’è solo lo slittamento del termine per le domande di adesione. La modifica approvata concede a Equitalia fino al
15 giugno 2017
per rispondere ai contribuenti con l’indicazione degli importi dovuti e il pagamento in un’unica soluzione o ripartito al massimo in cinque versamenti (il 70% nel 2017 e il restante 30% entro aprile e settembre 2018). Mentre per i contribuenti residenti nei
Comuni colpiti dal sisma del centro-Italia
tutti i termini della rottamazione, compresi quelli ora prorogati, slittano di un anno. Numero dei comuni interessati che, con un emendamento del Governo, si allarga con altri nuovi municipi colpiti dal sisma. I comuni sono tutti in Abruzzo: tre in provincia dell’Aquila (Barete, Cagnano Amiterno, Pizzoli); uno in provincia di Pescara (Farindola); cinque in provincia di Teramo (Castelcastagna, Colledara, Isola del Gran Sasso, Pietracamela, Fano Adriano).
Più in generale, però, per quanto riguarda la rottamazione va ricordato che alla proroga per i tempi e domande e risposte non corrispondere nessuno spostamento in avanti per i pagamenti. Il primo appuntamento da rispettare resta quello della fine di luglio 2017 sia per chi paga tutto in una volta sia per chi ha chiesto di dilazionare l’importo dovuto con la sanatoria.
A completare, poi, il quadro dell’emendamento Sottanelli approvato c’è l’interpretazione autentica della norma sulla possibilità di adesione alla rottamazione anche delle
Casse di previdenza,
ma solo per le cartelle relative ai contributi non versati dalle stesse Casse.
All’appello manca, invece, la soluzione sul
Durc
chiesta con una risoluzione votata all’unanimità dalla commissione Finanze di Montecitorio la scorsa settimana. La questione riguarda il rilascio del documento unico di regolarità contributiva solo dopo il pagamento della prima o unica rata della rottamazione. Mentre la commissione Finanze ha chiesto al Governo di intervenire per garantire un Durc temporaneo subito dopo la presentazione dell’istanza di adesione.