Controlli e liti

Rottamazione, quegli errori da correggere prima del conto finale

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di Salvina Morina e Tonino Morina

Rottamazione alla prova dei conti. Basta, infatti, una lettera sbagliata nell’indicare le somme iscritte nei ruoli della riscossione che il conto diventa più “salato” (si veda quanto anticipato sul Quotidiano del Fisco del 21 febbraio ). È quello che è capitato ad alcuni contribuenti che hanno ricevuto una previsione delle somme da pagare e si sono accorti che le sanzioni, invece di essere contraddistinte con la lettera «S» (sanzioni), sono segnalate con la lettera «I» (imposte). Un esempio riguarda un contribuente nel cui estratto ruolo è contrassegnata con la lettera «I» imposte, la sanzione del 30% dovuta per l'omesso pagamento dell'imposta di registro, che, invece, dovrebbe essere indicata con la lettera «S» sanzioni.

La conseguenza è che su 100mila euro di imposte, sono aggiunte pure le sanzioni di 30mila euro, pari al 30% delle imposte, più gli aggi e gli interessi, per un totale di 140mila euro. Purtroppo, sono tanti i contribuenti che hanno ricevuto il conto della riscossione comprendente le sanzioni, perché contrassegnate erroneamente con la lettera «I» imposte.
In questi casi, la lettera sbagliata fa “aumentare” il costo della rottamazione sia delle sanzioni sia dei relativi aggi, quando, invece, le sanzioni e i relativi aggi sono esclusi dal pagamento. Il tempo stringe ed è indispensabile ed urgente la correzione delle cartelle sbagliate e del conto da pagare. Nel caso sopra esemplificato, il conto di 140mila euro, tolte le sanzioni e i relativi aggi, si riduce a circa 106mila euro, cioè quasi 34mila euro in meno.
Le sviste sulle sanzioni contrassegnate con la lettera «I» (imposte) vanno quindi corrette senza indugi, proprio per evitare di presentare al contribuente un conto sbagliato nell'ottica di garantire a pieno lo spirito della rottamazione.

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