Adempimenti

Sanzioni privacy senza contraddittorio

di Giuseppe Latour

L’iter di approvazione del decreto «si concluda quanto prima, in modo da assicurare ai titolari del trattamento il necessario riordino». Sono parole contenute nel documento depositato ieri da Confindustria alle commissioni speciali di Camera e Senato, nel corso di una giornata dedicata alle audizioni del mondo economico sul Dlgs che dovrà integrare le nuove regole europee sulla privacy nel sistema italiano.

La priorità, per tutti, è che il percorso del decreto legislativo venga chiuso rapidamente, perché la sua approvazione è essenziale per far funzionare il sistema. Servono, però, correzioni: per Confindustria è necessario che, dal lato delle sanzioni, l’impatto di quelle amministrative, diventate molto pesanti, venga ammorbidito da un rafforzamento del contraddittorio in caso di controlli. E, allo stesso tempo, che si eviti di violare il principio del «ne bis in idem», il divieto di punire due volte la stessa condotta.  

Una precisazione servirebbe, poi, sulla riassegnazione del 50% dei proventi delle sanzioni al Fondo per il funzionamento del Garante: andrebbe specificata la destinazione di queste somme alle sole attività di sensibilizzazione e ispettive.

L’Abi, poi, si concentra sull’assetto normativo che scaturirà dall’emanazione del decreto, giudicato troppo frammentario. Per questo, suggerisce «di riconsiderare l’impianto e di unificare in un solo testo la nuova disciplina relativa al Regolamento Ue e quella contenuta nel Codice privacy», come rivista dal nuovo provvedimento. Particolare attenzione andrà posta alle sanzioni, per «assicurare che non vi siano rischi di sovrapposizione di sanzioni di natura amministrativa e penale».

I rilievi sulla tecnica normativa vengono condivisi dal Consiglio nazionale forense: «Recuperare il Dlgs 196/2003 costringe l’operatore ad un continuo raffronto tra regolamento, nuova normativa di attuazione e vecchio decreto. Ci si aspettava una sostituzione integrale». Gli artigiani sono preoccupati dall’impatto sulle piccole imprese: la previsione di Confartigianato è che saranno spesi 3,1 miliardi solo per la fase di adeguamento. Per questo l’associazione chiede che il Dlgs intervenga sul tema degli adempimenti delle micro e piccole imprese. Servirebbe, però, anche la sospensione per sei mesi delle sanzioni.

Ma le semplificazioni andrebbero declinate anche a favore dei professionisti, come dice il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella: «Il Garante apra il confronto per configurare una normativa applicabile alle Pmi. Una regolamentazione semplificata, condivisa e dettagliata, con particolare attenzione alle peculiarità degli studi professionali».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©