Diritto

Scissione con scorporo: alternativa neutrale al conferimento anche di singoli beni

Il contribuente non deve subire penalizzazioni per la scelta col minor costo

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di Andrea Gaeta e Luigi Lovecchio

Il nuovo istituto della scissione con scorporo si profila come uno strumento alternativo al conferimento, di cui occorrerà verificare quale sia la disciplina fiscale di riferimento. E invero, qualora – come sembra auspicabile – alla nuova scissione dovesse essere assicurato il medesimo trattamento di neutralità previsto, per le scissioni in generale, dall’articolo 173 del Tuir, si porrebbe un problema di confronto con il conferimento, per il quale invece non è sempre assicurato lo stesso regime di neutralità.

Parliamo, in particolare, della distinzione tra conferimento di singoli beni e conferimento d’azienda. Mentre quest’ultimo non determina mai l’insorgenza di plusvalenze o minusvalenze, in base all’articolo 176 del Tuir, il conferimento di singoli beni, al di fuori dei casi di conferimento di partecipazioni, in presenza delle condizioni indicate nell’articolo 177 del Tuir, è invece equiparato alla vendita (articolo 9 del Tuir).

Ora, poiché il nuovo istituto (si veda l’articolo di NT+ Fisco) può avere ad oggetto anche singoli elementi dell’attivo o del passivo, ecco che il differente trattamento fiscale – neutralità per la scissione e imponibilità per il conferimento – potrebbe dare adito a dubbi. Si è però nella convinzione che si tratterebbe di dubbi del tutto infondati, alla luce dell’articolo 10-bis, legge 212/2000. In tale disposizione è espressamente sancito che non è mai abuso del diritto la scelta tra regimi fiscali diversi, tra quelli contemplati nell’ordinamento. Nella specie, dunque, il contribuente non deve subire penalizzazioni per avere scelto la scissione con scorporo in luogo del conferimento, anche solo per il minor costo fiscale dell’operazione, senza peraltro dover corroborare tale condotta con l’esistenza di valide ragioni economiche. Non è mai inutile ribadire, infatti, che quando il vantaggio fiscale non è indebito, poiché è insito nel sistema, il contribuente non deve dimostrare nulla.

La nuova scissione con scorporo, inoltre, dovrebbe rappresentare l’occasione per sdoganare definitivamente le scissioni “ordinarie” aventi ad oggetto singoli beni e non complessi aziendali. Sul punto, la resistenza dell’agenzia delle Entrate è ancora forte (si veda la risposta a interpello 263/2023) ma ingiustificata.

Se il bene oggetto di attribuzione – anche la sola liquidità aziendale – resta investito nell’impresa e non si verifica nell’immediato alcun trasferimento a terzi delle partecipazioni della beneficiaria, non v’è motivo per ravvisare ipotesi abusive. Non possono esserci dubbi, infatti, che l’operatore economico è libero di possedere un bene direttamente o per il tramite di una società, e la scelta dell’una o dell’altra alternativa non genera mai vantaggio fiscale indebito.

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