Sconto in fattura e visto, il corrispettivo per l’attualizzazione è un compenso professionale
L’interpello 243/2022 chiarisce come strutturare lo sconto in fattura legato all’apposizione di un visto: aliquota ordinaria ai fini Iva
La spesa per l’apposizione del visto di conformità (ma anche per l’asseverazione) può essere oggetto di uno sconto in fattura. E il corrispettivo pattuito per l’attualizzazione del credito ricevuto rientra tra i compensi professionali: quindi, è assoggettato a tassazione e, ai fini Iva, sconta l’aliquota ordinaria.
L’agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello 243/2022 approfondisce il meccanismo dello sconto in fattura collegato al visto di conformità, dando indicazioni su come strutturare questo tipo di operazioni.
I problemi di mercato
Si tratta – va precisato – di operazioni per le quali, a livello pratico, sono moltissimi i problemi che i professionisti stanno affrontando. Sono decine, in questi mesi, le denunce di difficoltà a rivendere questo tipo di crediti in banca e i messaggi di allarme da parte di associazioni di categoria sulla carenza di liquidità degli studi professionali.
Il quesito
L’interpello, però, affronta il tema dell’inquadramento fiscale dell’operazione e parte dal caso di un professionista al quale sono stati richiesti, in diverse occasioni, visti di conformità. Chiede, così, alle Entrate come vada affrontata la spesa per l’attualizzazione del credito (il recupero delle somme, ovviamente, non avviene subito), che rappresenta un aggravio finanziario da valutare nel costruire questo tipo di trasferimento. Bisogna, cioè, capire qual è la procedura corretta da seguire per il riaddebito di questi oneri.
Sconto in fattura ammesso
Il primo chiarimento dell’interpello riguarda la possibilità di effettuare queste operazioni. Per le Entrate, infatti, «la spesa per l’apposizione del visto di conformità ai sensi del citato articolo 35 del decreto legislativo n. 241 del 1997, concorrendo al limite di spesa massimo ammesso alla detrazione da parte del contribuente per ciascun intervento agevolato può essere oggetto di sconto in fattura». E il principio vale anche per le asseverazioni.
Il corrispettivo per l’attualizzazione
Quanto al corrispettivo per l’attualizzazione del credito ricevuto, per le Entrate rientra «tra i compensi connessi alla prestazione professionale, e come tale» deve essere assoggettato «a tassazione ai sensi del medesimo articolo 54 del Tuir».
Quindi, in caso di onorario per il riaddebito dell’onere finanziario bisogna emettere fattura assoggettando questo onorario ad Iva, con aliquota ordinaria. Queste somme, infatti, sono compensi professionali a tutti gli effetti e concorrono alla formazione del reddito professionale.