Professione

Si prepara la polizza obbligatoria per i consiglieri di amministrazione

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di Federica Micardi

Nella legge di Bilancio potrebbe esserci l'assicurazione obbligatoria per i membri dei consigli di amministrazione delle società. Lo ha anticipato ieri a Matera, durante il Forum In Previdenza 2019 organizzato dalla Cassa dei dottori commercialisti dal titolo «Non sprechiamo l'Europa», il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni. Un intervento che i commercialisti chiedono da tempo perché, obbligati dalla legge ad avere l'assicurazione professionale, sono diventati il bersaglio preferito per recuperare i soldi in caso di fallimento.

«Sulla carta è logico imporre l'assicurazione a chi ha l'obbligo di controllare - ha affermato Buffagni - ma nella vita reale si assiste all'assalto al professionista che ha l'assicurazione con i massimali più alti. Stiamo pensando ad un'assicurazione deducibile Irap e parzialmente deducibile Ires così che il costo sia sostenuto in parte dalle stesse società. In questo modo si otterrebbe il duplice obiettivo di responsabilizzare l'intera governance e tutelare i creditori». Una maggior tutela per i creditori, quindi, ma anche per i commercialisti diventati in questi anni il capro espiatorio delle situazioni di crisi aziendale.

Buffagni, a margine del forum, ha confermato che su Industria 4.0 il ministero sta lavorando con le associazioni di categoria per far sì che questo strumento diventi stabile nell'arco del triennio, in modo da consentire alle imprese una programmazione e se possibile riuscire a fare una riconversione in ottica di credito fiscale e non solo incentivo. L'intenzione è trovare una soluzione che possa entrare nella legge di Bilancio.

Nel corso dell’evento è emerso anche il tema dei fondi europei. L'Italia, ha ricordato il senatore Andrea de Bertoldi, promotore del coordinamento dei commercialisti parlamentari , «è tra i primi finanziatori della Ue ma tra i minori fruitori dei suoi fondi». Su questo fronte de Bertoldi dal palco ha lanciato la proposta di approvare subito i decreti attuativi sulla sussidiarietà delle professioni. «La nostra professionalità non solo può rendere più efficiente l'iter di attribuzione dei fondi ma consentirebbe anche di individuare le aziende che sono meritevoli di questi fondi evitando che finiscano ad aziende decotte o utopistiche».

Il presidente della Cassa dottori commercialisti Walter Anedda ha approfittato della presenza del mondo politico per sottolineare il ruolo che le Casse di previdenza potrebbero giocare per il paese. «Prendiamo il caso autostrade - dice Anedda - perché quel tipo di investimento non ha coinvolto investitori istituzionali come le Casse?». Anedda ricorda anche quanto sta facendo la categoria per facilitare e standardizzare la fase dei controllo sugli investimenti comunitari (si veda il Sole 24 Ore di ieri) e annuncia l'avvio sperimentale, sempre attraverso ai fondi europei di interventi di formazione all'autoimprenditorialità che partiranno, grazie all'impegno dell'Adepp, l'associazione che rappresenta le Casse previdenziali, in via sperimentale in Calabria.

Le Casse, come ha raccontato il presidente dell'ente nazionale di previdenza dei biologi Tiziana Stallone possono farsi promotori di attività che impiegano fondi comunitari, come ha fatto Enpab attraverso le scuole e le Università.

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