Adempimenti

Solo una riforma organica può aiutare la semplificazione

di Angelo Cremonese

È partito il conto alla rovescia per l’inizio della campagna per la dichiarazione dei redditi 2017. Dal 15 aprile sarà infatti possibile scaricare dal sito dell’agenzia delle Entrate il nuovo modello precompilato, relativo all’anno di imposta 2016. Questo è il terzo anno dell’esperimento e si è lavorato molto sul tema degli oneri deducibili, anche in considerazione dei numerosi disguidi degli anni passati. L’agenzia delle Entrate quest’anno ha predisposto una circolare sul tema affinchè la normativa e la prassi di riferimento in materia di oneri venga applicata uniformemente su tutto il territorio nazionale, vengano eliminati i rischi di interpretazioni diversificate da parte dei vari Uffici sul calcolo delle imposte dovute in base alla dichiarazione e, quindi, sia garantito il medesimo trattamento a tutti i contribuenti.

Il documento è frutto del lavoro svolto da un tavolo tecnico istituito tra l’agenzia delle Entrate e la Consulta nazionale dei Caf per elaborare un indirizzo comune utile per i contribuenti, per gli operatori dei Caf e i professionisti che dovranno confrontarsi con le numerose problematiche connesse alla presentazione della dichiarazione precompilata. Si deve senz’altro riconoscere la positività del contributo offerto dall’Amministrazione finanziaria. Trattare in maniera sistematica le complesse disposizioni riguardanti i temi delle ritenute, degli oneri detraibili e deducibili, dei crediti d’imposta e dei connessi profili di produzione e conservazione della relativa documentazione, può costituire un valido supporto per gli operatori e restringere il campo dei possibili errori e delle difficoltà interpretative.

Anche la collaborazione con la Consulta nazionale dei Caf e con i professionisti e il tentativo di omogeneità territoriale fra i vari uffici, devono essere registrati come veri progressi che possono aiutare il definitivo decollo della precompilata e il successo di questo esperimento fortemente voluto dagli ultimi esecutivi. La direzione, dunque, è quella giusta, in linea con una delle norme meno applicate del panorama legislativo nazionale:lo Statuto del contribuente, in cui si legge che i rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria debbono essere improntati al principio della collaborazione e della buona fede. Quanto all’esperimento della precompilata va altresì analizzato quale sia il reale contenuto innovativo di questo strumento lungo la strada di una vera semplificazione degli adempimenti tributari. Fino a quando, infatti, i contribuenti saranno costretti a ricorrere ai Caf o ai professionisti, per presentare o completare il documento messo in rete dall’agenzia delle Entrate, la precompilata non si potrà considerare un esperimento pienamente riuscito. Il superamento di questo stadio sarà possibile solo quando si riuscirà finalmente a concepire una vera riforma della normativa tributaria, centrata sull’obiettivo di una profonda semplificazione, che possa abbattere i muri dell’incertezza interpretativa, dell’eccessivo formalismo, della moltiplicazione dei dati forniti o trasmessi. Una semplificazione che non costringa il contribuente che voglia dedurre dal proprio reddito gli oneri sostenuti, a dover studiare una circolare anche molto corposa.

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