Finanza

Sportello Simest, graduatoria dopo l’invio delle integrazioni

Sono coinvolte le imprese esportatrici in Ucraina, Russia e Bielorussia. A breve sarà operativo il canale per le aziende colpite dall’alluvione

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di Roberto Lenzi

Le imprese esportatrici in Ucraina, Federazione Russa o Bielorussia, che hanno presentato le domande sullo sportello Simest, stanno ricevendo le comunicazioni con indicato il Cup (Codice unico di progetto) indispensabile per poter iniziare gli investimenti. Tuttavia, non è sufficiente essere stati tra i primi a compilare la domanda di accesso: la graduatoria a sportello è definita a valle delle integrazioni e secondo l’ordine di completamento. Con questo bando, Simest differisce da altri bandi a sportello, tipo quelli gestiti dall’Inail, nei quali l’ordine iniziale di presentazione determina anche l’assegnazione dei fondi.

L’ok al progetto

Le imprese sopra menzionate stanno ricevendo le comunicazioni da Simest, dove viene riportato il Cup da utilizzare per ordini e pagamenti: è il codice che identifica un progetto d’investimento e permette alle imprese di avviare le iniziative.

Nelle stesse comunicazioni sono riportate le richieste di integrazione a cui devono rispondere le imprese entro 15 giorni. Simest ricorda che «rimane inteso che la richiesta di finanziamento in oggetto verrà sottoposta al Comitato agevolazioni solo al completamento della relativa istruttoria e solo qualora siano disponibili, alla data della delibera, le relative necessarie risorse finanziarie». Questa comunicazione informa le imprese che il passaggio al comitato agevolazioni non è ancora avvenuto.

Ovviamente, fino a che ci saranno fondi disponibili, il problema non sussisterà, ma se l’impresa dovesse ricevere la richiesta di integrazione con i fondi agli sgoccioli e finisse quindi nel comitato successivo rispetto all’ultimo utile per rientrare nel sostegno, perderebbe il vantaggio che aveva guadagnato essendo stata tra le prime a presentare la domanda.

Ciò sposta il momento rilevante per avere l’ok al progetto dal momento dell’invio della domanda iniziale, peraltro sotto il controllo dell’impresa, a un momento successivo legato alle richieste ricevute e al tempo per poter rispondere.

A scanso di equivoci, Simest chiarisce alle imprese che la comunicazione ricevuta non può in alcun modo costituire aspettativa circa i termini e le modalità dell’eventuale delibera di concessione del finanziamento richiesto né della quantificazione dell’agevolazione. Già nella circolare iniziale era specificato che Simest avvia l’istruttoria delle richieste di ammissione all’intervento agevolativo secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda e le sottopone alle determinazioni del comitato agevolazioni, secondo l’ordine di completamento della documentazione necessaria e di conclusione dell’istruttoria stessa, nei limiti delle disponibilità finanziarie del Fondo 394/81. Con questa comunicazione diventa inequivocabile che il completamento della documentazione è riferito alla documentazione integrata.

Gli strumenti attivi

I bandi ancora attivi prevedono un’agevolazione complessiva fino a 2,5 milioni di euro, concedibile alle imprese esportatrici, Pmi e/o mid-cap, che esportavano nel biennio 2020-2021 nelle aree del conflitto oppure che, nello stesso periodo, avevano approvvigionamenti, diretti o indiretti in tali aree. I beneficiari possono richiedere un contributo a fondo perduto del 40% e la restante quota in finanziamento a tasso zero a sostegno di programmi di investimento legati alla propria attività. Lo sportello, aperto dal 3 maggio scorso, rimarrà in teoria accessibile fino al 31 ottobre, ma l’eventuale esaurimento anticipato dei fondi ne determinerà la conseguente immediata chiusura.

Nel breve, Simest aprirà anche l’operatività di un nuovo strumento da 700 milioni di euro complessivi a sostegno delle imprese colpite dalla recente alluvione. Le misure prevedono un contributo a fondo perduto per 300 milioni di euro destinato a ristori indirizzati alle imprese esportatrici sia per i danni materiali subiti su beni mobili e immobili sia per la perdita di reddito a causa del calo di fatturato. Gli altri 400 milioni di euro saranno erogati sotto forma di finanziamenti a tassi agevolati con quote a fondo perduto del 10% ed esenzione delle garanzie, a beneficio delle imprese esportatrici e di tutte le aziende della filiera produttiva locale.

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