Stretta Ue sulla contraffazione online
La Commissione europea dovrebbe presentare domani qui a Bruxelles nuove linee-guida con cui interpretare una direttiva del 2004 tutta dedicata alla lotta contro la contraffazione. Molto attesa dal mondo imprenditoriale, l’iniziativa è una risposta alle pressioni di numerose aziende che soprattutto su internet sono vittime della concorrenza sleale di società che copiano beni di consumo e prodotti industriali, violando tra le altre cose regole su brevetti e marchi.
Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, oggetto dell’iniziativa è la direttiva sull’applicazione nell’Unione europea dei diritti intellettuali (nota con l’acronimo inglese Ipred). La Commissione è giunta alla conclusione che il testo legislativo come tale continua a essere adeguato per lottare contro la contraffazione, ma ha deciso di mettere a punto nuove linee-guida per chiarirne l’intepretazione, tanto più che con il commercio online, il pericolo di cadere in oggetti contraffati è aumentato.
Si calcola che il 2,5 per cento del commercio globale e che il 5 per cento delle importazioni nell’Unione sono composti da oggetti contraffatti. La direttiva del 2004 regolamenta brevetti, marchi, indicazioni geografiche, diritti d’autore e il disegno dei prodotti. Il testo legislativo ha avuto come compito di armonizzare le misure a livello nazionale per meglio difendere la proprietà intellettuale. Tuttora, però, vi sono perduranti differenze tra i paesi membri nell’applicazione della direttiva.
Come detto, le nuove linee-guida devono servire a migliorare l’applicazione del testo legislativo, in un contesto nel quale l’armonizzazione a livello nazionale è difficile perché nei fatti si tratta di modificare il diritto civile dei paesi membri. Tra le altro cose, l’obiettivo dell’iniziativa comunitaria è di responsabilizzare le piattaforme internet che vendono prodotti contraffatti. In settembre, Bruxelles aveva presentato linee-guida per lottare contro il terrorismo online.
La nuova iniziativa giunge dopo che a metà mese un gruppo di società internazionali aveva inviato una lettera al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker con l’obiettivo di sensibilizzare Bruxelles su questo problema (si veda il Sole 24 Ore del 16 novembre). A firmare la missiva erano state 87 imprese e 13 associazioni. In un rapporto del 2016, l’Ocse calcola che i reati di violazione della proprietà intellettuale provocano danni a livello mondiale per oltre 450 miliardi di dollari.
L’esecutivo comunitario metterà l’accento domani anche sulla necessità di sensibilizzare i paesi terzi, quelli in cui molto spesso vengono prodotti i beni contraffatti. Nel contempo, Bruxelles vorrà imporre un giro di vite sulle piattaforme di commercio online, chiamate al rispetto della direttiva. Una prima valutazione sull’impatto delle nuove linee-guida verrà effettuata nel maggio del 2018. L’anno scorso, le dogane europee hanno sequestrato 41,3 milioni di articoli contraffatti per un totale di 672 milioni di euro.