Controlli e liti

Studi di settore: alcune novità per il modello in fase di abbandono

di Michele Brusaterra


Modulistica degli studi di settore ridotta notevolmente nell'anno della loro probabile ultima applicazione.

In previsione di una definitiva soppressione degli studi di settore che verranno sostituiti dagli Isa, Indici sintetici di affidabilità, la modulistica relativa al 2016 risulta essere interessata da una graduale attività di semplificazione.

La circolare n. 20/E del 13 luglio 2017 dell'agenzia delle Entrate, nel mettere in evidenza alcune novità degli studi relativi all'annualità 2016, fa presente innanzitutto che, al fine di attribuire un beneficio ai contribuenti in termini di riduzione degli adempimenti, la modulistica che coinvolge gli studi di settore è stata interessata da una «significativa attività di semplificazione». In particolare, risultano notevolmente ridotte le informazioni richieste nei modelli degli studi di settore (circa 5.200 righi in meno).

Non solo. È stato ridotto anche il numero di studi di settore attraverso l'accorpamento di alcuni di essi. Infatti, sempre per i modelli relativi al periodo di imposta 2016, si passa dai 204 modelli in vigore lo scorso periodo d'imposta ai 193 di quest'anno, in seguito all'operazione di accorpamento di 14 studi di settore nei 3 studi YM03U (Commercio al dettaglio Ambulante), YG61U (Intermediari di attività di servizi) e YD13U (Nobilitazione di tessili).

È stata invece confermata la struttura dei modelli, con la presenza di una sezione comune composta dai quadri A (personale), F (dati contabili impresa), G (dati contabili lavoro autonomo), T (congiuntura economica), X (altre informazioni rilevanti) e V (ulteriori dati specifici).

Per quanto riguarda l'elenco degli indicatori di coerenza economica in esame, esso è stato integrato dal decreto ministeriale del 22 dicembre 2016 con il seguente ulteriore indicatore: errata appartenenza ai codici attività «10.52.00 - Produzione di gelati senza vendita diretta al pubblico» o «10.71.20 - Produzione di pasticceria fresca».

Il citato indicatore di coerenza si applica alle imprese che esercitano, come detto, un'attività contraddistinta dai codici attività «10.52.00» o «10.71.20» e che indicano, nel modello per la comunicazione dei dati, la prevalenza dei ricavi provenienti dalla produzione con vendita diretta al dettaglio di prodotti propri a una clientela privata.

Si fa presente infine che, per i soggetti che sono stati colpiti dagli eventi sismici del 2016, «tenuto conto della scarsa significatività dei dati degli studi di settore», come afferma testualmente la circolare, e che stante la loro situazione soggettiva indicano la causa di esclusione che riguarda il periodo di non normale svolgimento dell'attività, non vi è l'obbligo di presentazione del modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore.

Per ulteriori approfondimenti vai alla sezione «Circolari 24» del Quotidiano del Fisco

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