Imposte

Studi di settore, correttivi con effetti ridotti sulla congruità

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di Lorenzo Pegorin e Gian Paolo Ranocchi

Con la pubblicazione del decreto correttivo 2017 in «Gazzetta Ufficiale» c’è anche l’ultimo tassello per completare il complesso quadro normativo sulla compilazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2016. La novità di quest’anno riguarda non tanto la struttura, quanto gli effetti sulla stima di Gerico.

Salvo rari casi, c’è una riduzione, anche drastica, dell’effetto di questi correttivi, in grado d’incidere molto sul risultato finale (per sancire la congruità o meno) ormai solo in pochi rari casi. Del resto gli studi si sono via via aggiornati, registrando eventuali effetti congiunturali negativi economico/patrimoniali, senza necessità di intervenire in maniera postuma elaborando ulteriori elementi di riduzione.

Anche per quest’anno i correttivi sono così ripartiti in queste categorie:

• di settore(applicabili a tutti i soggetti non congrui dello specifico settore in crisi);

• individuali (applicabili solo laddove il correttivo di settore non colga la specifica situazione di crisi del singolo contribuente);

• territoriali (definiti sulla base della nota tecnica e metodologica relativa all’aggiornamento delle analisi territoriali).

Confermata anche la novità introdotta lo scorso anno con gli appositi correttivi sugli indicatori di coerenza (allegati 1.C e 1.D), previsti sia per le attività d’impresa sia per i professionisti, anche se continuano a riguardare solo una minima parte degli studi in vigore. Conferma pure per gli interventi sull’analisi di normalità economicar riguardante l’indicatore «Durata delle scorte», il cui funzionamento ricalca in buona sostanza quello dello scorso anno.

Nel dettaglio delle note metodologiche che riportano i singoli coefficienti applicabili alle funzioni ricavo/compenso, si nota che rispetto allo scorso anno praticamente sparisce il correttivo congiunturale di settore per gli studi dei professionisti che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi. Quest’anno, infatti, lo stesso risulta in pratica operativo solo per lo studio di settore dei notai.

Sempre rimanendo in ambito professionisti con funzione di compenso sul numero incarichi, anche i correttivi individuali, pur rimanendo operativi per tutte e 12 le attività previste, incassano in molti casi drastiche riduzioni rispetto allo scorso anno (vedasi dottori commerciasti e consulenti del lavoro, agronomi e periti agrari), anche se esistono alcuni casi in controtendenza (vedi ingegneri, geometri e architetti) dove l’effetto riduzione quest’anno è più elevato.

Non va meglio nemmeno per gli studi del comparto imprese. Ad esempio per quanto attiene ai correttivi congiunturali di settore l’effetto tende ad assottigliarsi un po’per tutti rispetto allo scorso anno, con alcuni casi dove addirittura il correttivo è pari a zero.

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