Sul contenzioso tributario manca un cambio di passo
Il contenzioso tributario rappresenta da anni una materia in cui vengono formulati propositi di cambiamento per superare i nodi legati al difficile equilibrio fra il progressivo ampliamento dei poteri dell’Amministrazione finanziaria, giustificato dall’esigenza della lotta all’evasione fiscale, e il rispetto dei diritti fondamentali dei contribuenti.
Gli istituti deflattivi
I recenti interventi legislativi confermano la tendenza del legislatore verso un modello di progressivo sfoltimento della fase processuale del sistema. La valorizzazione di istituti quali la mediazione tributaria, la conciliazione giudiziale, nonché il recente ricorso a meccanismi di definizione agevolata delle liti fiscali, delinea certamente un rinnovato interesse verso il dialogo fra amministrazione finanziaria e contribuente, quale irrinunciabile soluzione alternativa alla definizione giudiziale delle controversie tributarie. Una simile evoluzione deve certamente guardarsi con favore nella misura in cui a un mirato intervento legislativo si accompagni una diffusa consapevolezza del ruolo socio-economico dei vari soggetti del rapporto tributario. Risulta infatti ancora radicata la tentazione di ricondurre il rapporto processuale tributario negli schemi civilistici, caratterizzati da una netta contrapposizione di interessi tra le parti del rapporto sostanziale, invece di interpretare con trasparenza, buona fede e obiettività un ruolo che dovrebbe tendere alla realizzazione del comune interesse di natura pubblica. Del resto, una maggiore valorizzazione della fase amministrativa del contenzioso garantirebbe un maggior grado di tecnicità, spesso carente in un sistema di giustizia non in grado di adattarsi alle peculiarità della materia, in un contesto istruttorio decisamente ridotto, proprio del rito tributario.
Interventi mirati
Una direzione da seguire potrebbe essere quella che passa per un processo di riorganizzazione delle strutture dell’Amministrazione deputate alla gestione della fase amministrativa del contenzioso (autotutela, interpello, mediazione tributaria, accertamento con adesione), un investimento nella professionalizzazione dei giudici tributari e l’introduzione di filtri al ricorso in Cassazione per contenere il numero dei ricorsi e i tempi delle decisioni.
L’articolo è un’anteprima in esclusiva per gli abbonati al «Quotidiano del Fisco» del Focus di Norme&Tributi «Come gestire le liti con il Fisco» in uscita domani con Il Sole 24 Ore