Imposte

Sull’Iva un cantiere senza fine in attesa di semplicità

di Raffaele Rizzardi

Non c’è pace per le regole e gli adempimenti Iva. Anche nel corso del 2017 abbiamo avuto numerose modifiche normative, di cui tre per ovviare all’apertura di un procedimento di infrazione europeo.

La detrazione
Uno dei tanti elementi di incertezza è dato dalla collocazione delle disposizioni, che si sono susseguite in una serie di norme “collegate” in via anticipata, come il decreto legge 148/2017 (anticipatorio della legge di bilancio 2018), preceduto dal Dl 50 dello stesso anno, che faceva invece seguito alla precedente legge finanziaria. Ed è stato quest’ultimo il provvedimento che ha generato le maggiori incertezze interpretative in merito alla nuova decadenza dal diritto di detrazione dell’imposta - cioè dell’essenza stessa dell’imposta sul valore aggiunto – che viene a configurarsi se l’Iva sugli acquisti non è evidenziata nella dichiarazione annuale relativa all’anno in cui il tributo è diventato esigibile per il fornitore o, se successivo, nell’anno in cui la fattura è arrivata al cliente.

La detrazione Iva
Il venir meno dell’arco di tempo triennale concesso dalla disposizione in vigore per le fatture emesse sino al 31 dicembre 2016 ha gettato nel panico aziende e studi professionali, ponendo all’attenzione un problema in più con rilevanti ricadute organizzative, quello di accertare la data in cui la fattura è pervenuta al cliente, prima della quale la detrazione non spetta. Questa disposizione è stata introdotta con l’unico obiettivo di evitare il ritardo nella sincronizzazione tra lo spesometro di chi ha emesso la fattura e di chi l’ha ricevuta. Problema che verrà meno con il passaggio alla fattura elettronica, che la legge di bilancio 2018 prevede con scadenze troppo ravvicinate rispetto ai tempi di adeguamento delle procedure e dei sistemi informativi.

La Commissione europea
In Italia si aprono mezzo milione di partite Iva all’anno, e che sono per lo più attribuite a soggetti minuscoli e non organizzati. A quest’ultimo riguardo vogliamo evidenziare il piano di semplificazioni che la Commissione europea ha proposto in questi giorni: sollevare da qualunque adempimento i soggetti con volume d’affari che il singolo Stato può portare a 100mila euro, differenziando (in meno) gli obblighi di chi non supera i due milioni

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