Controlli e liti

Tasse cancellate, funzionario delle Entrate arrestato a Roma

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di Ivan Cimmarusti

Bastava una tangente e le tasse erano facilmente aggirabili. Debiti fiscali, liste di controlli preventivi e operazioni correttive erano manipolabili attraverso il sistema informatico dell’agenzia dell’Entrate. Così la Procura di Roma ha ottenuto l’arresto di Orazio Orrei, funzionario dell’ufficio Roma 2, accusato di essere stato corrotto da Maurizio Sinigagliesi, commercialista romano.

All’origine dell’indagine c’è un whistleblower, cioè un dipendente dell’Agenzia che ha denunciato un suo collega con la procedura istituita dalla legge 190/2012. Quest’ultimo è stato poi colto a contare i soldi di una tangente in un bar. Gli accertamenti - supportati anche da indagini svolte dall’Agenzia - hanno confermato l’accusa: dal 1° dicembre 2015 al 17 febbraio 2016, il dipendente ha alterato dati per oltre 2.278 pratiche per fare ottenere ai clienti del commercialista una diminuzione dell’imposta dovuta.

Gli inquirenti hanno scoperto che avrebbe «alterato i dati, in modo da ridurre i debiti; trasmesso con ritardo le dichiarazioni presentate dai contribuenti in cartaceo presso l’ufficio territoriale, in modo da impedire tanto la liquidazione automatizzata quanto il successivo controllo formale». Inoltre i pm ritengono che abbia garantito «l’inserimento di alcune dichiarazioni nelle liste di controlli preventivi acquisendo al contempo numeri di protocollo idonei a dimostrare (falsamente) la presentazione all’ufficio di una dichiarazione cartacea tempestiva. In tal modo, Orrei impediva la liquidazione manuale dell’imposta nonché gli accertamenti automatici».

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