Terzo settore, in arrivo i modelli per predisporre i rendiconti
Approvazione degli schemi di bilancio, delle linee guida sulla valutazione d’impatto sociale e sulla partecipazione di lavoratori e stakeholder all’impresa sociale. Su questi temi si è riunito ieri pomeriggio il Consiglio nazionale del Terzo settore, presieduto dal sottosegretario Claudio Durigon. Numerosi i temi da discutere all’ordine del giorno del Consiglio nazionale, organo chiamato ad esaminare i principali provvedimenti attuativi della riforma del Terzo settore.
Tra gli argomenti più attesi spicca lo schema di decreto ministeriale che dovrà definire l’apposita modulistica per la redazione del bilancio d’esercizio degli enti del Terzo settore (Ets). Al decreto, in particolare, dovrebbero essere allegati gli specifici modelli per la predisposizione dei rendiconti secondo le nuove regole dell’articolo 13 del Dlgs n. 117 del 2017, che prevedono la redazione di un vero e proprio bilancio di esercizio (composto da stato patrimoniale, rendiconto gestionale e relazione di missione), oppure, nel caso di proventi sotto i 220mila euro, il semplice rendiconto per cassa. Si tratta di un provvedimento molto atteso soprattutto dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale, alle quali le nuove regole sono già applicabili (si veda la Nota del Ministero del lavoro del 29 dicembre 2017).
Gli adempimenti in tema di rendicontazione non sono stati però l’unico tema all’ordine del giorno. Di particolare rilevanza l’approvazione delle linee guida sulle modalità di coinvolgimento dei lavoratori, utenti e altri stakeholder nelle imprese sociali (art. 11 del Dlgs n. 112 del 2017), che dovranno definire le modalità e i contenuti minimi, oltreché i modelli di informazione, consultazione e coinvolgimento dei lavoratori e utenti nel processo decisionale dell’impresa, sia con riguardo alle condizioni di lavoro sia alla qualità dei beni e servizi erogati. Nel dettaglio, in base allo schema di decreto dovrebbe essere consentito ai rappresentanti dei lavoratori e a quelli degli stakeholders di presentare all’organo direttivo dell’impresa dei pareri, che potranno avere anche carattere vincolante laddove si riferiscano a situazioni straordinarie che incidano notevolmente sugli interessi degli stessi (es. delocalizzazione, chiusura sedi, licenziamenti collettivi).
Infine, ultimo punto all’ordine del giorno è lo schema di decreto contenente le linee guida sui sistemi di valutazione dell’impatto sociale (Vis) degli enti del Terzo settore. Si tratta di una novità fondamentale, che doterà gli Ets di un nuovo strumento di dialogo, con cadenza periodica, attraverso il quale essi potranno giungere ad un modello “diffuso” di valutazione delle attività svolte.
La Vis sarà obbligatoria per gli enti che intrattengano rapporti con le amministrazioni pubbliche nell’affidamento di servizi di interesse generale, ma potrà essere svolta anche dagli altri Ets, che avranno così l’opportunità di far conoscere ai terzi il valore aggiunto sociale generato. Le linee guida forniranno quindi dei puntuali criteri di auto-valutazione, consentendo agli Ets di raccontare i risultati raggiunti con dati oggettivi e verificabili. Su questi provvedimenti particolarmente attesi dal mondo non profit sarà chiamato a pronunciarsi in via definitiva il Consiglio il prossimo 6 giugno.