Tributi locali, accertamento esecutivo
Le novità della manovra di bilancio 2020 in materia di tributi locali sono ampie e numerose. Le modifiche alla disciplina del ravvedimento operoso puntano ad allineare la procedura alle regole valevoli per i tributi erariali, anche se persistono delle differenze, in punto di rilevanza delle attività di controllo.
La riforma della riscossione introduce invece l’accertamento esecutivo, sulla falsariga del modello statale. Anche in questo caso, tuttavia, vi sono degli scostamenti significativi, rappresentati, ad esempio, dalla riduzione a 120 giorni del periodo di sospensione delle azioni esecutive, in caso di ricorso, laddove il riscossore coincide con il soggetto che accerta. Una variazione pro contribuente è l’obbligo espresso di notificare un atto motivato, qualora si voglia accelerare le operazioni di recupero in caso di fondato pericolo per la riscossione.
Sempre alla riforma della riscossione appartengono la disciplina della dilazione dei pagamenti, che colma la lacuna preesistente, e le nuove regole in materia di recupero delle spese a carico del debitore.
L’introduzione della nuova Imu, infine, ha lo scopo precipuo di porre fine alla duplicazione di Imu e Tasi sulle medesime basi imponibili. L’impostazione generale è la continuità con la vecchia Imu, anche se non mancano diverse e importanti innovazioni. Le più numerose riguardano la tassazione delle aree edificabili. Al riguardo, si è in primo luogo stabilito che in caso di aree possedute e condotte da soggetti Iap e coltivatori diretti l’equiparazione ai terreni agricoli vale solo per la quota in proprietà di questi e non si estende ad altri contitolari. Il valore dell’area inoltre si individua al primo gennaio ovvero, se successiva, alla data di adozione dello strumento urbanistico. Ne consegue che il mutamento di qualità del bene, da terreno agricolo a suolo edificatorio, è immediato e non è differito all’anno successivo.
Da ultimo, ai fini del riconoscimento della natura pertinenziale di un’area edificabile, occorre che detta qualifica risulti dallo strumento urbanistico e che la stessa sia accatastata unitariamente al fabbricato.