Adempimenti

Trust, comunicazioni anche cumulative

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di Massimo Longhi e Marco Piazza

L’agenzia delle Entrate ha pubblicato un nuovo esempio di compilazione dei tracciati da utilizzare per comunicare, entro il 21 agosto prossimo le informazioni necessarie per lo scambio automatico d’informazioni (Cra e direttiva 2014/107/Ue).

L'esempio riguarda il caso dei trust che abbiano le caratteristiche per essere considerati istituzioni finanziarie tenute alla comunicazione. Dal Dm 28 dicembre 2015 si comprende che il trust è una “istituzione finanziaria” se il suo reddito è prevalentemente attribuibile ad attività finanziarie (si veda l'articolo 1, comma 1, lettera h, punto 2 richiamato dalla successiva lettera n, punto 11 ) e se è gestito da una istituzione finanziaria di cui all'articolo 1, comma 1, lettera e) del decreto. Si ritiene quindi che non siano istituzioni finanziarie (e quindi siano estranee al Crs) i trust i cui reddito non abbia natura prevalentemente finanziaria oppure il cui trustee sia un persona fisica, o un entità priva dei requisiti di cui alla lettera e) citata. Ciò non significa che il trust sfugga al

monitoraggio.

Non financial entity
Quando il trust non è un’istituzione finanziaria è una non financial entity (Nfe). Se, per le caratteristiche dei suoi investimenti, è una assive Nfe saranno le banche e le altre istituzioni finanziarie presso cui il trust intrattiene rapporti finanziari a provvedere alle varie comunicazioni di propria competenza; se invece si tratta di un’Active Nfi, nessuna comunicazione è dovuta.

È, inoltre, una “istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione” alle autorità italiane (articolo 1, comma 1, lettera n, punto 11 del decreto) se è residente in Italia o il trustee, o almeno uno dei trustee, è una delle istituzione finanziaria italiane tenute alla comunicazione elencate nell’articolo 1, comma 1, lettera n) del decreto (ad esempio una fiduciaria).

Tuttavia il trust non è tenuto alla comunicazione quando si tratta di un cosiddetto “trustee-documented trust” ossia quando almeno uno dei suoi trustee è una delle istituzioni finanziarie tenute alla comunicazione e, in più, è in grado di fornire tutte le informazioni relative a tutti i conti intrattenuti dal trust (art. 1 comma 1, lettera o, punto 9 del decreto). È ad esempio il caso in cui una società fiduciaria sia trustee ed abbia anche il mandato di amministrare tutto il patrimonio finanziario del trust e quindi possieda tutte le informazioni relative a tutti i conti del trust. In questo caso la trasmissione è a cura dell’istituzione finanziaria trustee e non a cura di ciascun singolo trust.

Da chiarire la compilazione per i trustee-documented trust
Dovrebbero essere chiarite le modalità di compilazione del flusso per i trustee-documented trust. Gli allegati tecnici infatti non prevedono per il campo AccountHolderType un codice che identifichi le istituzioni finanziarie non tenute alla comunicazione. Sembra quindi necessario valorizzare tale campo con il codice Crs101, indicando di seguito i dati delle Controlling person.

Come osservato da Assofiduciaria (si veda il Quotidiano del Fisco dell’11 agosto scorso sulla circolare Crs_Trust_Com_2017_168), quando il trust è una istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione dovrebbe essere comunque il trustee (in quanto “istituzione finanziaria”) a trasmettere fisicamente i flussi di ciascun trust, così come fanno le Sgr per inviare i flussi degli Oicr non dotati di personalità giuridica.

La soluzione ai problemi informatici segnalati da Assofiduciaria riguardo alla compilazione della sezione ReportingFi è stata fornita con l’esempio recentemente reso pubblico dall’Agenzia (si veda Assofiduciaria Crs_Trust_Com_ 2017_169 del 17 agosto). Nel campo “In” si deve indicare il codice fiscale del trust con l’attributo InType valorizzato a Oicrid.

Non è quindi necessario che ciascun trust si iscriva al sistema telematico Sid, come inizialmente temuto. La trust company, comunque, deve compilare un messaggio per ogni trust.

Se il trust è una istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione, ma non ha dati da comunicare (perché ad esempio, nessuno dei titolari effettivi risiede in un Paese aderente al Crs), deve comunque trasmettere la “comunicazione di assenza di dati da comunicare” (paragrafo 4.7.1 delle istruzioni). Ovviamente, se il trustee decide di trattare tutti i trust come trustee-documented trust, accorpando i dati rilevanti nel proprio flusso, queste comunicazioni non dovrebbero essere necessarie (si veda Assofiduciaria, circolare Crs_Trust_Com_2017_168).

Ministero dell’Economia e delle Finanze, decreto 28 dicembre 2015

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