Un software per monitorare chi si mette in regola
Il monitoraggio della compliance tra il contribuente “infedele” e l’Erario passa da «Amico plus»: il nuovo software della Guardia di finanza, attraverso cui è possibile controllare chi si mette da solo in regola rispetto ai vari adempimenti tributari.
È uno dei principali strumenti online a disposizione delle Fiamme gialle – il cui utilizzo è stato promosso dal comandante generale Giorgio Toschi nel manuale operativo sui controlli 2018 – in grado di smascherare i contribuenti che solo fittiziamente intendono saldare il proprio debito col fisco. Perché attraverso questa applicazione è possibile osservare e analizzare il reale atteggiamento di quei soggetti che, almeno in apparenza, dimostrino di voler collaborare con l’Amministrazione finanziaria, effettuando il ravvedimento operoso, ossia la spontanea volontà di adempiere agli obblighi tributari garantedosi così uno sconto sulle sanzioni amministrative.
Ma andiamo con ordine. In applicazione alle recenti indicazioni di governo e legislatore per un ampio ricorso alla compliance nella lotta all’evasione, la stessa Guardia di finanza ha diramato numerose circolari per incentivare questa forma di cooperazione tra contribuente e Amministrazione finanziaria. Un modo che permette di favorire anche il coordinamento tra il Corpo e l’agenzia dell’Entrate. Esiste, infatti, una «forte sinergia» proprio per promuovere l’adempimento spontaneo agli obblighi tributari, secondo cui i reparti delle Fiamme Gialle evitano di avviare controlli nei confronti dei contribuenti (persone fisiche e giuridiche) destinatari delle lettere di alert con cui le Entrate invitano i soggetti interessati a fornire le spiegazioni sulle anomalie riscontrate e, se del caso, a utilizzare il ravvedimento operoso per mettersi in regola. Questo non solo per favorire il coordinamento, ma anche e soprattutto per consentire alla Guardia di Finanza, «quale forza di polizia economico-finanziaria – si legge nella circolare 1/2018 – e polizia giudiziaria a competenza generale» di «puntare verso il contrasto di fenomeni» legati a evasioni ed elusioni ben più articolate e ramificate. Un modo, dunque, per impiegare gli investigatori della Finanza su tematiche di più ampio respiro nella galassia dei reati connessi alla criminalità economico-finanziaria.
Tuttavia, anche in tema di compliance nulla può essere lasciato al caso. Così è stata istituita la banca dati online «Amico Plus», che consente alla Guardia di finanza di mantenere acceso, sul contribuente che si avvale della compliance, una sorta di «alert». Uno strumento, dunque, per il monitoraggio, nel tempo, dell’atteggiamento del soggetto che si è avvalso della compliance, così da verificare che la sua collaborazione non sia, in realtà, «fittizia».
In generale, la banca dati restituisce uno studio d’insieme dei singoli contribuenti, mettendo a punto una vera e propria «analisi di rischio» basata su indici forniti da precedenti accertamenti. Eventuali evasioni fiscali, frodi Iva, fenomeni di lavoro sommerso e distrazioni di capitali forniranno un quadro d’insieme del soggetto. In particolare, invece, l’applicativo permette: lo sblocco online della fonte d’innesco dell’accertamento fiscale; il rilascio, con riguardo a ciascun soggetto censito, di un indice di rischio globale, rappresentativo della relativa pericolosità fiscale, utile ai reparti territoriali ai fini di una individuazione più snella degli obiettivi dell’ispezione; il monitoraggio della compliance, al fine di verificare l’adempimento degli obblighi tributari dei soggetti interessati da verifiche e controlli.
Attenzione, «Amico Plus» consente di monitorare la compliance del contribuente per sanare irregolarità fiscali risalenti anche a precedenti periodi d’imposta. Quindi uno sguardo non solo per il futuro, ma anche sul passato, che consente di guardare indietro agli ultimi cinque anni, sui quali sono aperti i termini di accertamento.