Versamenti d’imposta e dichiarazioni, si avvicina la proroga
La scadenza entro fine mese della prima o unica rata della rottamazione delle cartelle di Equitalia rischia di provocare un effetto domino sul calendario fiscale. Proprio per evitare una penalizzazione sul piano della cassa e consentire così di dilazionare i versamenti, sta prendendo forma uno slittamento in avanti dell’operazione acconti per quanto riguarda i 3,4 milioni di partite Iva soggette a studi di settore e i redditi d’impresa. Allo studio ci sarebbe, infatti, la preparazione di un Dpcm che fa slittare in avanti per questi soggetti il termine di versamento di 20 giorni (la massima estensione possibile con un questo tipo di provvedimento, altrimenti sarebbe necessaria una legge). È chiaro che ci sarebbe poco o ridottissimo margine perché la scadenza dovrebbe essere fissata al 20 luglio e probabilmente il decreto arriverà a termine ormai passato. In realtà l’obiettivo grosso a questo punto è un altro. Vale a dire il 31 luglio: la data entro cui si dovrebbe versare con la maggiorazione dello 0,40 per cento. È chiaro, infatti, che lo slittamento in avanti del primo termine del 30 giugno provocherebbe un automatico differimento anche del secondo. E in questo caso non si andrebbe al 20 agosto perché scatterebbe in pieno la nuova moratoria estiva prevista dal decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2017. Quindi la nuova scadenza di pagamento con la maggiorazione sarebbe a quel punto il 5 di settembre. Come anticipato, il Dpcm è ancora allo studio e comunque dovrà superare lo “scoglio” della Ragioneria generale dello Stato in quanto si tratta di un provvedimento che comporta comunque degli effetti di cassa. Se ci sarà il via libera il Dpcm potrà andare alla firma di Gentiloni e Padoan.
Meno difficoltà dovrebbero esserci per un altro provvedimento di proroga in preparazione. Come fortemente caldeggiato dai commercialisti nell’incontro con il viceministro Luigi Casero della settimana scorsa (si veda quanto riportato su queste colonne il 14 luglio), si va verso un differimento per il modello 770 e per il modello Redditi. Nel primo caso la scadenza dovrebbe essere spostata dal 31 luglio al 2 ottobre (e si porterebbe dietro anche il termine per la trasmissione delle certificazioni uniche dei redditi non necessari per la precompilazione del 730 da parte delle Entrate). Mentre per la trasmissione telematica del modello Redditi si va verso un’uniformazione della scadenza al 16 ottobre che quindi non riguarderà soltanto le società interessate dai nuovi principi contabili. Intermediari abilitati e Caf avranno quindi più tempo per inviare sia il modello relativo alle persone fisiche, sia quello delle società di persone così come la dichiarazione Irap relativa all’anno d’imposta 2016.
Resta sullo sfondo, per ora, un’altra richiesta avanzata sia dai commercialisti sia dalle associazioni di categoria come Rete imprese Italia: avere più tempo anche per la trasmissione al Fisco del primo invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (il nuovo spesometro) che avrà cadenza semestrale per il 2017.