Via ai codici tributo per sanare il contributo unificato
Operativi, dal 1° gennaio 2018, i codici tributo per regolarizzare l’omesso o insufficiente versamento del contributo unificato a seguito dell'invito di pagamento notificato dagli uffici della giustizia amministrativa. A istituirli è la risoluzione n. 159/E dell’agenzia delle Entrate di ieri .
Con la risoluzione 123/E, del 12 ottobre 2017, l’agenzia delle Entrate aveva istituito i codici tributo per il versamento del contributo unificato dovuto a seguito della proposizione dei ricorsi dinanzi al giudice amministrativo.
Con il provvedimento di ieri, l’agenzia interviene stabilendo i codici tributo da utilizzare per regolarizzare eventuali omessi o insufficienti pagamenti. Tre sono i codici istituiti e riguardano, rispettivamente, quello per il versamento del tributo, della relativa sanzione e degli interessi.
A questo proposito, i contribuente dovranno utilizzare il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi” (c.d. F24 ELIDE), il quale dovrà essere presentato esclusivamente in modalità telematica.
Operativamente, i soggetti destinatari dell’invito potranno regolarizzare la propria posizione utilizzando il modello “F24 ELIDE” prestando attenzione nella compilazione ad indicare, nel campo “Contribuente”, il codice fiscale e i dati anagrafici del soggetto che effettua il versamento.
Nella sezione “Erario ed altro “, deve essere indicato il codice dell’ufficio della giustizia amministrativa che ha emesso l’atto e, nel campo “tipo”, la lettera “R”.
Inoltre, bisognerà specificare, nell’apposito campo, il codice fiscale o la partita Iva del ricorrente, il rispettivo codice tributo riguardo al pagamento richiesto e l’anno a cui si riferisce il versamento.
Si sottolinea, infine, che per il versamento in questione è esclusa la possibilità di compensazione.
La risoluzione n.159/2017 dell’agenzia delle Entrate
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di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware