Controlli e liti

Accordo raggiunto sullo scambio dei dati nell'Unione europea

di Marco Bellinazzo

I 28 paesi dell'Unione Europea hanno firmato l'accordo sulla riforma della direttiva risparmio bloccata da tempo per i veti di Austria e Lussemburgo, ora superati. L'intesa potenzia la trasparenza delle operazioni bancarie nell'Unione prevedendo lo scambio automatico di informazioni tra le autorità di vigilanza nazionali sui movimenti di denaro effettuati, in particolare, da trust e fondazioni. La direttiva impone agli Stati membri di scambiare automaticamente i dati in modo da consentire che i pagamenti di interessi corrisposti in uno Stato membro ai residenti in altri Stati membri siano tassati in conformità con le leggi dello Stato di residenza fiscale.
L'accordo, ha commentato il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, «è indispensabile per permettere agli Stati membri di combattere l'evasione fiscale». Ad annunciare il via libera del del Lussemburgo è stato invece il premier del Granducato, Xavier Bettel, in una conferenza stampa a margine del vertice di Bruxelles. «Da molto tempo – ha rivendicato – il Lussemburgo procede verso in direzione di una piazza finanziaria trasparente. Oggi abbiamo confermato che vogliamo andare in questa direzione». Per anni, il Granducato e l'Austria hanno bloccato la direttiva sullo scambio automatico di informazioni che dovrebbe rafforzare la lotta all'evasione fiscale, che costa all'Ue mille miliardi di euro ogni anno.
L'obiettivo delle modifiche alla direttiva risparmio, entrata in vigore nel 2005, è di allargare il raggio d'azione del provvedimento. Le correzioni proposte dalla Commissione prevedono, infatti, un ampliamento del perimetro della tassazione del risparmio dei non residenti per includere oltre al reddito prodotto da un conto bancario anche il reddito generato dai contratti di assicurazione o dai fondi d'investimento.
Finora Lussemburgo e Austria si sono opposte all'adozione di queste modifiche per paura di dare un vantaggio competitivo alla Svizzera e ad altre piazze finanziarie che attirano il risparmio europeo.
Ma dopo mesi di trattative tra Bruxelles e Berna di recente la Svizzera si è mostrata più disponibile ad adottare le modifiche della direttiva (si veda Il Sole 24 Ore del 1° febbraio scorso). A negoziare lo stesso pacchetto con la Commissione Ue sono anche il Liechtenstein, Andorra, Monaco e San Marino.
In una lettera ai 28, il commissario al Fisco, Algirdas Semeta, aveva confermato di recente che la Svizzera e gli altri quattro paesi limitrofi hanno «un atteggiamento costruttivo» sulla possibilità di imporre lo scambio automatico delle informazioni anche al reddito da tasso d'interesse sui fondi d'investimento e i contratti d'assicurazione.

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