Imposte

Dai bar agli alberghi, ecco gli aiuti ancora attivi per le imprese del «tempo libero»

Contributi a fondo perduto, tax credit locazioni, sconti Imu, bonus energia: il decreto Sostegni-ter ha rilanciato (ma con poche risorse) diverse agevolazioni

Contributi a fondo perduto, tax credit locazioni, sconti Imu, bonus energia. Per le imprese del “tempo libero” la corsa agli aiuti non si è ancora conclusa. Ecco quali sono le agevolazioni ancora attive.

Dal 6 al 20 giugno prossimo discoteche, sale da ballo, night-club e locali assimilati (codice Ateco 93.29.10) possono presentare in via telematica l’istanza per accedere al contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 1, comma 1, del decreto Sostegni-ter 4/2022 (si veda l’articolo di Nt+ Fisco). Decreto che ha rifinanziato con 20 milioni di euro il «Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse» ex articolo 2 del Dl 73/2021, ma solo in relazione ai soggetti che svolgono le citate attività. Palestre, piscine e impianti sportivi ne sono quindi esclusi. Il bonus non può superare i 25 mila euro per fruitore, ma vista l’entità dello stanziamento complessivo ben difficilmente i potenziali beneficiari riusciranno a incassare il massimo.

C’è poi uno specifico contributo a fondo perduto per le imprese che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco: 96.09.05 Organizzazione di feste e cerimonie; 56.10 Ristoranti e attività di ristorazione mobile; 56.21 Fornitura di pasti preparati (catering per eventi); 56.30 Bar e altri esercizi simili senza cucina; 93.11.2 Gestione di piscine. La condizione è aver avuto nel 2021 una riduzione dei ricavi non inferiore al 40% rispetto ai ricavi del 2019 (si veda l’articolo di Nt+ Fisco)
L’articolo 6 del Dl 4/22 ha infatti integrato l’articolo 1-ter del Dl 73/2021 che già disciplinava un contributo a fondo perduto ad hoc a favore delle imprese operanti nei settori del wedding, dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie e dell’Hotellerie-Restaurant-Catering (HoReCa), prevendo uno stanziamento aggiuntivo di 40 milioni di euro. L’accesso al contributo in questione è però ancora bloccato a causa del mancato varo del provvedimento attuativo previsto dall’articolo 6, comma 3, del decreto Mise del 30 dicembre 2021.

Per il settore del turismo e per i gestori di piscine, l’articolo 5 del Dl 4/22 ha prorogato l’applicazione del tax credit locazioni (articolo 28 del Dl 34/2020), in relazione ai canoni versati per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022. Il bonus spetta a condizione che i potenziali fruitori abbiano subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento del 2022 di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del 2019 (si veda l’articolo di Nt+ Fisco). Con comunicato del 6 maggio scorso, la Commissione europea ha autorizzato la fruibilità del credito in questione, che è autoliquidabile.

Sempre per il comparto turistico- ricettivo, termale e dei parchi tematici, l’articolo 22 del Dl 21/2022 ha disciplinato un credito d’imposta pari al 50% dell’importo versato a titolo di seconda rata dell’Imu 2021. Il credito è però condizionato a ben tre fattori:
- riguarda solo gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 presso i quali è gestita l’attività ricettiva,
- i proprietari (degli immobili) devono essere anche i gestori delle attività ivi esercitate
- e l’attività deve aver subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel secondo trimestre 2021 di almeno il 50% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2019. Una corsa a ostacoli per un contributo tutto sommato di modesto cabotaggio.

E poi ci sono i bonus energia. Le imprese non gasivore e non energivore, infatti, se rispettano i requisiti previsti dalla legge (per il bonus energia, ad esempio, devono essere dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW) possono accedere a specifici crediti d’imposta calcolati sui consumi del secondo trimestre 2022. I bonus, dopo le modifiche varate con il recente Dl 50/2022, sono pari al 15% della spese per la componente energetica e al 25% della spesa per l’acquisto del gas naturale (si veda l’articolo di Nt+ Fisco).

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