Controlli e liti

Processo tributario, linee guida della Cassazione su questioni controverse

Nella proposta di riforma il Pg può chiedere al primo presidente che le Sezioni Unite chiariscano il dubbio

di Ivan Cimmarusti

Su dubbi interpretativi, pronunce contrastanti e cause seriali del processo tributario potrà intervenire la Procura generale della Corte di cassazione, chiedendo al primo presidente l’enunciazione di un principio di diritto che sarà emesso dalle Sezioni unite della Corte per chiarire la questione.

Nella proposta di restyling del contenzioso fiscale - messo a punto dalla Commissione interministeriale Mef-Giustizia, presieduta dal professor Giacinto della Cananea e dalla direttrice del Dipartimento finanze Fabrizia Lapecorella - un capitolo di rilievo è dedicato al taglio di una serie di procedimenti che rischiano di ingolfare la macchina giudiziaria del merito, con sovraccarico di lavoro per la Suprema corte, già intasata da 55mila pendenze arretrate.

Tra le proposte, contenute in un documento illustrativo di 155 pagine depositato ai ministri Daniele Franco (Mef) e Marta Cartabia (Giustizia), si fa riferimento alla possibilità di introdurre il «Ricorso nell’interesse della legge in materia tributaria». Lo strumento dovrebbe consentire al Pg della Cassazione di formulare richiesta al primo presidente di «rimettere una questione di diritto di particolare importanza che rivesta il carattere della novità o della serialità o che ha generato un contrasto nella giurisprudenza di merito», in modo che venga enunciato un «principio di diritto nell’interesse della legge». Stando alla proposta, il giudice del merito «tendenzialmente deve uniformarsi, salva la possibilità di discostarsene con assunzione di responsabilità e con onere di adeguata motivazione».

Parallelamente, la Commissione propone un istituto simile ma dedicato al giudice del merito. Si tratta del «Rinvio pregiudiziale in Cassazione», che consente al giudice tributario, «in presenza di una questione di diritto nuova, che evidenzi una seria difficoltà interpretativa e che appaia probabile che si verrà a porre in numerose controversie, di chiedere alla Corte di legittimità l’enunciazione di un principio di diritto».

L’obiettivo degli istituti è di permettere alla Cassazione di prevenire un probabile contezioso su una normativa nuova o sulla quale non si è ancora pronunziata la giurisprudenza di legittimità. «Una interpretazione chiara – si legge nella relazione – capace di fornire indirizzi per il futuro alle Commissioni tributarie, al contribuente e agli uffici dell’amministrazione».

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