Imposte

Contante, limite a 5mila euro ma restano gli obblighi su Pos, bonus e assegni

La modifica all’uso delle banconote, in arrivo con il decreto Aiuti-quater, non toccherà gli altri vincoli: dagli acquisti dei turisti stranieri fino agli sconti fiscali legati alla tracciabilità <br/>

Dallo scorso 30 giugno sono operative le penalità per gli esercenti che rifiutano l'uso del Pos

di Dario Aquaro e Cristiano Dell'Oste

L’aumento della soglia per l’uso del contante segna un cambio di rotta rispetto alla linea seguita dagli ultimi governi, che hanno sempre puntato forte sui pagamenti digitali. Non solo abbassando la cifra a partire dalla quale si deve pagare con mezzi tracciabili, ma anche introducendo obblighi, incentivi e sanzioni.

Il limite generale al cash viene elevato dagli attuali 2mila a 5mila euro dal 1° gennaio 2023 con il decreto Aiuti-quater esaminato dal Consiglio dei ministri giovedì 10 novembre, ma questa modifica si inserisce tuttavia in un quadro molto articolato, che oggi prevede numerosi altri limiti specifici o settoriali all’uso delle banconote, dei titoli al portatore e degli assegni bancari e postali.

Gli altri vincoli

Scorrendo le normative che si sono stratificate nel tempo, si contano altri cinque limiti di carattere generale. Alcuni sono più elevati, come il tetto a 15mila euro per gli acquisti dei turisti stranieri. Altri sono più bassi, come la soglia di mille euro per le rimesse di denaro che passano attraverso i money transfer. O come la cifra – sempre a mille euro – a partire dalla quale gli assegni bancari e postali necessitano della clausola «non trasferibile».

A questi limiti generali si affiancano alcuni divieti totali di usare le banconote in determinati settori o contesti. È il caso ad esempio dei pagamenti effettuati o ricevuti da condomìni, che devono sempre transitare per un conto corrente dedicato. O delle retribuzioni ai lavoratori subordinati che – al massimo – possono essere pagate in contanti allo sportello bancario (fanno eccezione solo il lavoro domestico e le collaborazioni occasionali). Mentre scatta a mille euro la soglia a partire dalla quale le società e associazioni sportive dilettantistiche devono versare o incassare con mezzi tracciati.

La leva degli incentivi

La spinta ai pagamenti digitali non passa solo attraverso puri e semplici limiti all’utilizzo del cash. Altre norme, infatti, collegano gli obblighi di tracciabilità a determinati incentivi fiscali.

L’esempio più antico è quello delle detrazioni sui lavori edilizi, che da oltre vent’anni richiedono il pagamento con bonifico “parlante”. Quello più recente è l’introduzione – dal 1° gennaio 2020 – dell’obbligo di pagamento con mezzi tracciabili (carte, bonifici e così via) delle spese detraibili al 19%, con la sola eccezione dei farmaci e delle prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o accreditate. Il principio è semplice: nessuna agevolazione per chi usa i contanti. E si ritrova anche nel campo delle detrazioni per le erogazioni liberali. La stessa filosofia riguarda poi gli acquisti di carburante dei titolari di partita Iva, che – se eseguono o ricevono tutti i pagamenti oltre i 500 euro con mezzi tracciabili – possono anche beneficiare della riduzione di due anni dei termini di accertamento da parte del Fisco.

Lotterie e sanzioni Pos

La mossa annunciata dalla premier Meloni seguirà il canovaccio degli ultimi anni: governi di centrodestra che hanno alzato la soglia al contante; esecutivi tecnici e di centrosinistra che l’hanno abbassata (con la sola eccezione del governo Renzi).

Tra le misure collaterali che hanno accompagnato la spinta ai pagamenti digitali, alcune hanno ormai esaurito i propri effetti, come il programma cashback. Altre restano in pista, ma si avviano a un restyling nel 2023, come la lotteria degli scontrini, che diventerà istantanea.

Oltre agli incentivi, ci sono le sanzioni. A partire da quelle per gli esercenti e i professionisti che rifiutano di accettare pagamenti tramite Pos (30 euro più il 4% della transazione negata; con la sola eccezione dei tabaccai, prevista di recente dall’agenzia delle Dogane). Le sanzioni sono scattate lo scorso 30 giugno dopo che per molti anni l’obbligo del Pos era rimasto privo di penalità. Ma anche questa misura potrebbe prima o poi essere investita da un cambio di rotta.

VINCOLI, DIVIETI E INCENTIVI

1. Trasferimento di contanti
Soglia «generale» elevata da 2mila a 5mila euro con il decreto Aiuti-quater
È vietato il trasferimento di denaro contante, a qualsiasi titolo, tra soggetti diversi (persone fisiche o giuridiche) se il valore oggetto di trasferimento è pari o superiore a 2mila euro. Senza interventi normativi, la soglia sarebbe destinata ad abbassarsi a 1.000 euro dal 1° gennaio 2023, ma il decreto Aiuti-quater alza tale importo – sempre dal 2023 – a 5mila euro. Lo stesso divieto vale per il trasferimento di titoli al portatore in euro o in valuta estera.
Articolo 49, c. 1, Dlgs 231/2007

2. Acquisti dei turisti
Limite per gli stranieri a 15mila euro
A partire da 15mila euro gli stranieri non possono pagare in contanti per l’acquisto di beni e prestazioni legati al turismo, presso commercianti al dettaglio, agenzie di viaggio e turistiche. Devono inoltre certificare all’esercente di avere cittadinanza diversa da quella italiana e non essere residenti in Italia.
Articolo 3, c. 1, Dl 16/2012

3. Money transfer
Rimesse di denaro tracciate da 1.000 euro
Il servizio di rimessa di denaro (money transfer) non può essere effettuato in contanti, ma deve avvenire con mezzi tracciabili a partire da 1.000 euro.
Articolo 49, c. 2, Dlgs 231/2007

4. Conversione di denaro
Dai cambiavalute tetto a 2mila euro
Oggi i cambiavalute non possono accettare somme in contanti in euro (o in equivalente valuta estera) da 2mila euro.
Articolo 49, c. 3, Dlgs 231/2007

5. Pensioni, stipendi e compensi della Pa
Il pubblico può pagare cash fino a 1.000 euro
Gli stipendi, le pensioni, i compensi e ogni altro emolumento pagato dalle Pa centrali e locali (e dai loro enti) devono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici per cifre superiori a 1.000 euro.
Articolo 2, c. 4-ter, Dl 138/2011

6. Clausola sugli assegni
«Non trasferibile» a partire da 1.000 euro
A partire dalla cifra di 1.000 euro gli assegni bancari e postali devono avere l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneciario e la clausola di non trasferibilità.
Articolo 49, c. 5, Dlgs 231/2007

7. Retribuzioni
Datori e committenti pagano «tracciato»
La retribuzione versata da datori di lavoro e committenti a lavoratori subordinati va pagata tramite banche o posta con bonifico, strumenti di pagamento elettronici, pagamenti in contanti allo sportello o assegno. Sono esclusi lavoro domestico e collaborazioni occasionali.
Articolo 1, c. 910-913, legge 205/2017

8. Condominio
Versamenti solo da conti intestati
Il pagamento dei corrispettivi da parte del condominio deve avvenire tramite conti correnti bancari o postali ad esso intestati.
Articolo 25-ter, Dpr 600/1973

9. Associazioni
Sport dilettantistico: vincolo da 1.000 euro
Da 1.000 euro in su i pagamenti effettuati o ricevuti da società, associazioni ed enti sportivi dilettantistici devono essere effettuati con mezzi tracciati.
Articolo 25, c. 5, legge 133/1999

10. Spese detraibili
Pagamento tracciabile per il bonus del 19%
Le spese detraibili al 19% mantengono la detrazione a patto che siano pagate con mezzi tracciabili. Fanno eccezione gli acquisti di medicinali e prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o accreditate al Ssn.
Articolo 1, c. 679-680, legge 160/2019

11. Ristrutturazioni
Bonifici «parlanti» per le detrazioni
Tutti i pagamenti per beneficiare delle detrazioni su lavori edilizi (tranne il bonus mobili e il bonus giardini) devono avvenire con bonifico «parlante» che contenga anche il codice fiscale del beneficiario, la partita Iva dell’impresa e la causale.
Dm 41/1998

12. Sgravio dei costi
Acquisti di carburanti legati all’Iva detraibile
I soggetti passivi devono acquistare i carburanti tramite carte di debito, di credito o prepagate, o altri mezzi tracciabili, altrimenti l’Iva è indetraibile e il costo indeducibile.
Articolo 164, c. 1-bis, Tuir

13. Erogazioni liberali
Donazioni detraibili se trasparenti
Le detrazioni diverse dal 19% per le erogazioni liberali a Onlus e altri soggetti del Terzo settore, previste dalla legge, sono comunque legate al fatto che la donazione avvenga con mezzi tracciabili.
Articolo 15, Tuir

14. Controlli e partite Iva
Accertamenti fiscali ridotti di due anni
I termini di accertamento fiscale nei confronti dei soggetti passivi Iva che ricevono o eseguono i pagamenti oltre 500 euro con mezzi tracciati di pagamento.
Articolo 3, Dlgs 127/2015

Articolo aggiornato il 10 novembre

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