Accise, intesa «proporzionale» per chiudere le liti pendenti
A due mesi dalla scadenza del 30 settembre, la sanatoria sulle
La
È evidente come la norma - tecnicamente una transazione e non un condono - si presenta comunque di grandissimo favore per i contribuenti; tuttavia, fin dall’approvazione del Dd fiscale, la sua applicazione ha posto rilevanti questioni sul piano sostanziale ed operativo. Sulla questione sostanziale, era in discussione la possibilità di definire tutti i giudizi vertenti in materia di accise, e non solo quelli sui furti, che considerate le date di applicazione sembrano quelli che hanno stimolato la sanatoria; sul punto operativo, invece, erano in discussione i criteri di riduzione dell’imposta (fino al 20%) e le competenze degli uffici. Con la (molto attesa) nota 71066/17 , sentita l’avvocatura di Stato, su questi punti è finalmente intervenuta la Dogana, rilevando anzitutto che è ricompresa nell’alveo della disposizione normativa la generalità dei giudizi tributari pendenti volti al recupero dell’accisa e dell’Iva afferente, su prodotti energetici, alcol e bevande alcoliche.
Per quanto attiene al quantum definibile (dunque tra il 20% e il 100%), la Dogana rileva come questo non deve risultare sproporzionato rispetto alla pretesa originaria, assicurando anzitutto la parità di trattamento tra i soggetti interessati da situazioni simili. Oltre a ciò, si dovrà procedere all’apprezzamento dei profili di natura oggettiva ed a quelli soggettivi, relativi alla condotta del contribuente ed alla sfera patrimoniale del soggetto obbligato: «Nella stima della congruità dell’importo si terrà conto dello stato e grado del contenzioso pendente, della durata della controversia, nonché dell’aleatorietà dell’esito dello stesso».
Ancora, tornando alla questione furti, considerata la ratio della norma ad essi dedicata, per le ipotesi in questione la Dogana potrà in effetti, con maggiori margini di manovra, arrivare alla riduzione della pretesa fino al 20 per cento.
Agenzia delle Dogane, nota 71066/RU/2017