Professione

Accordo sul raddoppio degli indici

di Giovanni Negri

Accordo fatto tra Lega e 5 Stelle sull’obbligo di adozione del organo di controllo interno nelle srl. La formula sulla quale è stata trovata un’intesa è sintetizzata in 4 numeri: 4, 4, 20 e 1. I primi due relativi ai milioni rispettivamente di attivo e di ricavi, il terzo a quello dei dipendenti e l’ultimo al numero di parametri che deve essere superato per 2 esercizi consecutivi. L’accordo che ora dovrà essere concretizzato nel primo voto parlamentare in commissione la prossima settimana al decreto legge crescita, è emersa a margine del convegno organizzato ieri a Parma da Intrum e studio legale Grimaldi, sul nuovo Codice della crisi d’impresa. I nuovi valori sono esattamente il doppio degli indici oggi previsti, che avrebbero condotto almeno 180.000 società a dovere adottare una forma di controllo nella forma del sindaco o del revisore.

Il punto di equilibrio trovato dovrebbe soddisfare un po’ tutti gli interessati: la Lega porta a casa un drastico ridimensionamento del numero delle srl chiamate all’adozione dell’obbligo, la prima stima sull’applicazione della correzione che saranno circa 80.000 le società a responsabilità limitata interessate; i 5 Stelle, con il ministero della Giustizia, non cedono sulla linea del Piave della conservazione del superamento anche di 1 solo (e non di 2) dei parametri che, in caso contrario, avrebbe annacquato troppo le misure di allerta e il canale di segnalazione interno.

Anche Confindustria vede riconosciuta comunque la fondatezza della perplessità su una troppo larga estensione del vincolo. Del resto assai più massimalista era stato il primo emendamento presentato dalla Lega.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©