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Affitto d'azienda e locazione, come evitare la riqualificazione giudiziale

di Cristina Odorizzi

N. 5

settimana-fiscale

Il contratto di affitto d'azienda e il contratto di locazione sono le formule contrattuali più diffuse per trasferire la disponibilità di compendi aziendali comprensivi anche di immobili e di immobili in senso stretto. Spesso si utilizza la formula dell'affitto d'azienda o di ramo d'azienda in alternativa quella della locazione, perché decisamente più elastica per l'affittante/locatore. Infatti, l’affitto d'azienda presenta una disciplina estremamente scarna, ridotta agli articoli 2561 e 2562 c.c., con ampio margine di azione per la definizione del contratto. Diversamente il contratto di locazione è caratterizzato da una normativa, prevista dalla legge 392/1978, estremamente rigorosa.

È quindi fondamentale ai fini di una corretta ed efficacie scelta dello strumento contrattuale effettivamente adeguato, avere ben chiara la distinzione fra le due tipologie, per evitare il rischio di una riqualificazione in sede giudiziale.

Il contratto di affitto d'azienda

Il contratto di affitto d'azienda è disciplinato dall'articolo 2562 del codice civile, che si limita tuttavia a fare rimando all'articolo 2561 del codice civile, relativo all'usufrutto d'azienda.

L'articolo 2562 c.c. al secondo comma, prevede che l'affittuario “deve gestire l'azienda senza modificarne la destinazione e in modo da conservarne l'efficienza dell'organizzazione e degli impianti e le normali dotazioni di scorte”.

Il mantenimento dell'efficienza produttiva degli impianti si traduce nell'...