Aiuti post sisma per le imprese del Centro Italia
Domande dal 10 maggio al 9 luglio per la corsa ai 48 milioni in agevolazioni messi in pista dal ministero dello Sviluppo economico e gestite da Invitalia per aiutare la ricostruzione del tessuto imprenditoriale nell’area del sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016 e 2017. Lo ha stabilito il dicastero di via Veneto nella circolare n.149937 del 12 marzo scorso, che ha definito requisiti, termini e modalità per conquistare gli aiuti ex legge n.181/1989.
L’avviso pubblico punta alla selezione di iniziative imprenditoriali in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e in particolare nei Comuni colpiti dal terremoto che la circolare elenca negli allegati: si tratta di Amatrice, Accumoli, Rieti, Fabriano, Spoleto, solo per citarne alcuni. L’intervento ricade nell’ambito dell’accordo di programma siglato dal Mise e dalle Regioni interessate nell’ottobre del 2017 e indirizzato al rilancio delle attività imprenditoriali gravemente colpite dal sisma.
Il budget ammonta a 48 milioni ma con una ripartizione territoriale: 4,8 milioni all’Abruzzo, 6,72 milioni al Lazio, 29,76 milioni alle Marche e infine 6,72 milioni all’Umbria. Diversificati anche i settori economici prioritari. In Abruzzo saranno predilette, ad esempio, le iniziative nei settori delle industrie alimentari, chimica, autoveicoli, nelle Marche l’attività manifatturiera, software, telecomunicazioni, direzione aziendale, ecc. Per quanto riguarda l’Umbria, invece, oltre all’attività manifatturiera saranno considerati prioritari gli investimenti nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, ma anche il settore alloggio. Nel Lazio invece carta bianca agli imprenditori, qui nessuna attività economica è ritenuta prioritaria rispetto alle altre.
Due gli ambiti di intervento finanziati con le agevolazioni statali:
programmi di investimento produttivo e per la tutela ambientale «eventualmente completati - recita la circolare - da progetti per l’innovazione dell’organizzazione;
programmi occupazionali per l’incremento o il mantenimento del numero degli addetti dell’unità produttiva che beneficia del programma di investimento (in questo caso l’attività deve essere avviata da almeno due anni).
Gli aiuti sono concessi in un mix di interventi: contributi in conto impianto e dunque per l’acquisto di beni strumentali d’impresa, contributi diretti alla spesa e finanziamento agevolato (tra il 30 e il 50% degli investimenti ammissibili). Inoltre saranno erogati a fronte di investimenti con spese ammissibili non inferiore a 1,5 milioni di euro e fino a un massimo di 10 milioni di euro.
Le domande dovranno essere inviate attraverso la piattaforma di Invitalia.