Controlli e liti

Ammessa la deduzione delle spese di consulenza al parente socio della Srl

La Ctp di Reggio Emilia 97/2/2020 sul tema dell’inerenza dei costi

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di Alessandro Borgoglio

È illegittimo il recupero a tassazione da parte del Fisco dei costi dedotti da una Srl per ricerche di mercato, fatturate da una Sas riconducibile a un congiunto del legale rappresentante della stessa Srl, di cui peraltro tale congiunto risultava dipendente. Lo ha stabilito la Ctp di Reggio Emilia, con la sentenza 97/2/2020 (presidente e relatore Montanari).

L’ufficio aveva eccepito l’assenza del requisito di inerenza ai fini della deducibilità delle spese in questione. Le ricerche di mercato consistevano nella segnalazione dei nominativi di altre imprese che svolgevano attività collegate a quelle del ricorrente ed erano state rese e fatturate da una Sas riconducibile al congiunto del legale rappresentante della Srl committente. Con la conseguenza che, secondo il Fisco, avrebbe ben potuto eseguirle – nella sua veste di dipendente – quello stesso congiunto che risultava altresì dipendente della stessa Srl.

Il collegio ha richiamato quel filone giurisprudenziale di legittimità, recentemente formatosi, per cui il requisito di inerenza ai fini della deducibilità dei costi è immanente nel sistema del reddito d’impresa (e non deriva, quindi, dall’articolo 109, comma 5, del Tuir).

Inoltre, il criterio utilitaristico (tradizionalmente considerato), all’interno di una relazione deterministica che sottende a rapporti di causalità tra costi e attività d’impresa, comporta una valutazione di tipo quantitativo, laddove, invece, l’inerenza deve essere apprezzata esclusivamente in termini qualitativi, a prescindere da utilità e vantaggi apportati dal costo, nonché dalla sua congruità.

In sostanza, è sufficiente che il costo si correli all’attività in concreto esercitata dal contribuente (si veda la Cassazione 450/2018, il cui orientamento è stato poi confermato dalle sentenze di Cassazione 22938/2018, 30366/2019 e 902/2020).

Allora - hanno stabilito i giudici provinciali - se l’inerenza attiene alla compatibilità, coerenza e correlazione dei costi non ai ricavi in sé, bensì all’attività imprenditoriale, nel caso di specie non poteva che conseguirne la legittima deducibilità delle spese relative alle ricerche di mercato di cui trattasi e, quindi, la nullità dell’avviso di accertamento, dal momento che la società aveva dimostrato la possibile «compatibilità, coerenza e correlazione» dei costi con la sua attività imprenditoriale.

Nella pronuncia, comunque, i giudici non precisano “come” il ricorrente abbia dimostrato la «compatibilità, coerenza e correlazione» dei costi all’attività, ma ritengono soddisfatta la prova. Né prendono espressamente posizione sulla questione sollevata dal Fisco circa l’anomalia costituita dal fatto che le prestazioni fatturate erano state rese da una Sas riconducibile a un congiunto del legale rappresentante della Srl committente, anch’essa a ristretta base partecipativa, e laddove il congiunto in questione era un dipendente della Srl che partecipava anche alla Sas.

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