Ancora da definire i criteri per il nuovo sistema premiale
Non più ricavo congruo o non congruo, ma contribuente più o meno affidabile. È questo il risultato della svolta che segna il passaggio dagli studi di settore agli Isa. Passaggio che è stato definitivamente sdoganato ieri, con il via libera della commissione degli esperti agli ultimi 106 indicatori.
L’indice sintetico assegnato (la cui valorizzazione sarà compresa fra 1 e 10) rappresenta il posizionamento di ogni contribuente rispetto all’affidabilità dei suoi comportamenti fiscali. In altre parole più alto sarà questo valore, più elevata sarà l’affidabilità del contribuente e più probabile sarà l’accesso di costui al sistema premiale, altra vera novità che contraddistinguerà gli Isa.
Ad oggi, però, nonostante se ne parli da ormai più di un biennio, non ci sono ancora novità su come sarà strutturato il nuovo sistema premiale.
Rimangono, infatti, del tutto ignoti, i livelli su cui questo sistema poggerà (si vocifera che i premi potrebbero scattare solo dall’otto in su) e soprattutto in che modo, essi potranno operare. Un esempio. Uno dei possibili premi potrebbe riguardare l’abolizione del visto di conformità per l’utilizzo dell’Iva in compensazione o a rimborso per i crediti non superiori a 50mila euro. Difficilmente però questa misura sembra potersi applicare, visto che il termine per l’invio della dichiarazione annuale Iva 2019 precede quello in cui con ogni probabilità sarà diffuso il software di calcolo che supporterà il nuovo sistema Isa.
Per quanto attiene poi alle altre novità “tecniche”, nel sito dell’agenzia delle Entrate, sono state rese disponibili le prime bozze dei nuovi modelli (che nella grafica ricordano molto gli studi di settore) dalle quali emerge che in relazione ai dati extracontabili continua l’opera di semplificazione già iniziata con gli ultimi modelli degli studi di settore. Non cambia molto, invece, in relazione ai dati contabili, dove le informazioni richieste ricalcano gli elementi di costo e di ricavo nonché di compensi e spese già presenti nei vecchi modelli degli studi di settore.
Al quadro Z sarà riservato il ruolo di dover raccogliere le informazioni per la gestione del passaggio dalla cassa alla competenza e viceversa. In altre parole si tratta di quei contribuenti che da un anno all’altro passano dalla contabilità ordinaria a quella semplificata e, all’opposto, dalla semplificata all’ordinaria.
Infine, il nuovo sistema prevede l’evoluzione e/o l’aggiornamento dei modelli Isa ogni due anni. Ciò significa che nel 2019 andranno in revisione i primi 70 Isa elaborati nel 2017 (la cui entrata in vigore è stata, come si sa, posticipata al 2018), ma non solo. Per alcuni Isa, infatti, il livello di affidabilità dello strumento verrà rivisto già dopo il primo anno di applicazione.
L’anticipata revisione riguarderà il settore delle costruzioni, quello dei giochi (ex articolo 110 comma 6 del Tulps), ed i professionisti con il «modello a prestazioni» (dottori commercialisti, consulenti del lavoro, revisori, avvocati, studi notarili, eccetera) in ragione delle difficoltà incontrate in particolare nel mondo delle professioni nell’elaborazione dei modelli.