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Aperta la «caccia» ai professionisti

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di Maria Adele Cerizza

È aperto fino al 2020 l’invito a presentare candidature individuali da parte di esperti indipendenti per assistere i servizi della Commissione nello svolgimento di compiti legati a Horizon 2020. Ampissima la rosa di professionalità che viene richiesta da Bruxelles: dagli ingegneri ai commercialisti , dai fisici agli esperti ambientali e così via. I candidati devono dimostrare di possedere capacità e conoscenze adeguate in relazione alle aree di attività in cui potrà essere richiesta la loro assistenza, e un’esperienza professionale di alto livello - nel settore pubblico o privato - in uno o più dei seguenti ambiti: ricerca nei settori scientifici e tecnologici pertinenti; amministrazione, gestione o valutazione di progetti, programmi o politiche di ricerca e sviluppo tecnologico; uso dei risultati dei progetti , trasferimento tecnologico, innovazione, cooperazione industriale, in particolare per quanto concerne le Pmi; problematiche situate alla frontiera tra scienza e società (ad esempio istruzione, comunicazione); cooperazione internazionale in campo scientifico e tecnologico e infine sviluppo delle risorse umane.

Il lavoro di valutazione comprende l’elaborazione di raccomandazioni circa le modalità di orientamento della ricerca ai fini del conseguimento ottimale degli obiettivi del programma specifico in questione. Ma anche per attività di controllo dei progetti selezionati e finanziati dalla Ue o il monitoraggio dell’attuazione e la valutazione dell’impatto dei programmi e delle politiche di ricerca e sviluppo.

I candidati devono inoltre dimostrare competenze linguistiche adeguate e possedere almeno un titolo universitario.

Gli esperti non sono retribuiti per la loro attività; sono tuttavia rimborsate le spese di viaggio e di soggiorno, fino a un massimo di 450 euro al giorno.

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