Adempimenti

Appalti, doppia check-list per i controlli dei revisori sulle ritenute

Un modello è destinato alla società committente e un altro all’appaltatore

di Valentino Tamburro

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha elaborato un documento che, oltre a contenere una sintesi delle ultime novità normative e di prassi sul tema delle ritenute e compensazioni in materia di appalti, comprende anche una check list per le procedure da svolgere nell’ambito delle attività di verifica della regolare tenuta della contabilità da parte dei revisori legali delle società a cui si applica la nuova disciplina.

LA CHECK LIST DEL COMMITTENTE

LA CHECK LIST DELL’APPALTATORE

La check list dei controlli si articola in 9 punti nel caso in cui la società oggetto di revisione legale sia quella committente, ed in 7 punti nel caso in cui si tratti della società appaltatrice, affidataria o subappaltatrice. In entrambi i casi, in linea con il paragrafo 14, lettera e, del principio di revisione SA Italia 250B, qualora a seguito dello svolgimento della verifica periodica si verifichino delle carenze o delle anomalie, nell’ambito della successiva attività di controllo occorrerà verificare la sistemazione, da parte della direzione, delle carenze e/o delle non conformità nell’esecuzione degli adempimenti richiesti dalla normativa di riferimento. Oltre che per i revisori legali, il documento è utile per le società che applicano la nuova disciplina, che potranno così arrivare preparate all’appuntamento periodico con i revisori.

La check list del committente
Il primo controllo da effettuare è che i contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati in cui è controparte la società committente rientrino nel campo di applicazione della disciplina in commento (articolo 17-bis, comma 1, Dlgs 241 del 1997). Bisogna poi verificare se siano state adottate le procedure e le direttive appropriate per adempiere ai nuovi obblighi. Nel caso in cui la società committente abbia ricevuto il Durf rilasciato dall’agenzia delle Entrate da tutte le imprese appaltatrici e dagli altri soggetti a cui si applica la nuova disciplina, e ogni 4 mesi provveda ad acquisire tale certificazione da tali soggetti, non sono necessari ulteriori controlli. In tal caso, infatti, i nuovi obblighi non trovano applicazione. In assenza del Durf, occorre in primo luogo verificare, tramite controlli a campione, che la committente abbia richiesto alla controparte la copia dei modelli F24 relativi al versamento delle ritenute. Successivamente, è necessario riscontrare che:

i) la committente abbia ricevuto, entro i 5 giorni successivi al termine del versamento, tutta la documentazione richiesta dalla legge (articolo 17-bis, comma 2) e relativa ai lavoratori impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio;

ii) che siano stati effettuati i controlli sulla documentazione ricevuta. Nel caso in cui risulti un inadempimento nei confronti del Fisco da parte delle imprese che eseguono l’opera o il servizio, bisogna verificare che la società committente abbia sospeso il pagamento dei corrispettivi dovuti alla controparte, fino a concorrenza del 20% del valore complessivo dell'opera o del servizio (o per un ammontare pari alle ritenute non versate) e che abbia segnalato all’agenzia delle Entrate l’inadempimento riscontrato.

La check list della società appaltatrice
Una volta appurato se la società rientri o meno nel campo di applicazione della disciplina in commento, bisogna verificare, in primo luogo, se la stessa abbia stabilito procedure e direttive idonee per porre in essere gli adempimenti. Se la società appaltatrice è in possesso del Durf rilasciato dalle Entrate, costantemente aggiornato ogni 4 mesi, non sono necessari ulteriori controlli.

Nel caso contrario, occorre verificare:

i) la corretta compilazione dei modelli F24;

ii) la corretta determinazione delle ritenute da versare;

iii) la corretta contabilizzazione delle operazioni.

La circolare n. 1/E del 2020, oltre a fornire i primi chiarimenti sulla nuova disciplina, contiene le linee guida dei controlli a carico dei committenti ed elenca le deroghe al divieto di compensazione nel modello F24. In attesa di nuove istruzioni da parte dell’agenzia delle Entrate, il documento del Cndcec aiuterà i revisori e le imprese ad eseguire i rispettivi adempimenti con maggiore consapevolezza.

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