Controlli e liti

Arrivano le due divisioni per contribuenti e servizi

di Gianni Trovati

Quello deciso ieri dal comitato di gestione dell’agenzia delle Entrate non è il solito valzer di poltrone che accompagna per natura ogni cambio al vertice. Le modifiche al regolamento di amministrazione sono un ripensamento profondo della macchina, che recepisce le raccomandazioni emerse dall’esame Ocse dei mesi scorsi e prova a cambiare l’idea di base dell’organigramma del Fisco. A disegnare la gerarchia non sarà più l’oggetto dei processi interni (accertamento, normativa eccetera), ma prima di tutto i soggetti a cui le attività sono rivolte.

L’aspetto più visibile di questo ridisegno è l’articolazione dell’agenzia in due grandi «divisioni», che saranno affidate ad altrettanti vice-direttori con ampie deleghe operative. La «divisione contribuenti» poggerà a sua volta su tre direzioni centrali dedicate a persone fisiche (con lavoratori autonomi ed enti non commerciali), piccole-medie imprese e grandi contribuenti. L’altro pilastro, rappresentato dalla «divisione servizi», sarà ripartito in servizi fiscali, catastali (con cartografia e pubblicità immobiliare) ed estimativi (con l’Omi, l’osservatorio del mercato immobiliare). A completare la struttura di vertice intervengono le sette direzioni centrali di coordinamento, intitolate ad affari generali, audit, affari legali, risorse umane, amministrazione, coordinamento normativo ed Ict.

L’idea di una divisione destinata fin dal “titolo” ai contribuenti punta a mettere sotto lo stesso cappello tutti gli aspetti del rapporto tra fisco e cittadino, dall’informazione all’accertamento fino al contenzioso. L’obiettivo dichiarato è quello di spostare ulteriormente il baricentro sulla prevenzione e sulla compliance, in linea con quello che è accaduto negli ultimi anni con le attività su misura dei «grandi contribuenti» (cioè quelli sopra i 100 milioni di euro di volume d’affari, ricavi o compensi). La nuova divisione riprende e sviluppa quel principio, con l’ambizione di estendere a tutto campo il ruolo dell’agenzia come «consulente» rilanciato dal neo-direttore Ernesto Ruffini la settimana scorsa nella sua prima uscita pubblica all’appuntamento annuale di Confcommercio.

A tradurre in pratica lo sviluppo telematico e le procedure di assistenza dovrà essere la «divisione servizi», che si occuperà delle procedure per le dichiarazioni, gli adempimenti, i rimborsi e le compensazioni, oltre ad assorbire tutto il ricco capitolo immobiliare: quest’ultimo non dovrebbe più avere una vicedirezione su misura, com’è accaduto fin qui per accompagnare l’incorporazione dell’agenzia del Territorio, ma sarà gestito sul piano operativo dalle due direzioni su servizi catastali ed estimativi.

Il ridisegno, che porta da 10 a 13 il numero di direttori centrali, dopo il via libera del ministero dell’Economia si tradurrà, entro il 1° ottobre, in un atto di organizzazione per riempire con i nomi le varie caselle. I riflessi non sono da poco, perché prima di tutto si riapre il dossier relativo all’ex direttrice Rossella Orlandi, nominata nell’ultimo comitato di gestione pre-Ruffini alla vicedirezione con delega al Catasto, struttura che così concepita non troverà posto nel nuovo organigramma. Ma il tema nomine è stato al centro anche della riunione di ieri, che ha designato a responsabile risorse umane l’attuale direttore centrale accertamento Aldo Polito, in sostituzione di Margherita Grazia Calabrò che va a guidare la direzione regionale dell’Abruzzo. Le redini della direzione Lazio sono invece affidate ad Alberta De Sensi, che sostituisce Michele Garrubba di cui era direttore aggiunto.

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