Befera: Per la ritenuta al 20% sui bonifici esteri l'ultima parola al nuovo governo
La parola definitiva spetterà al nuovo governo. Nel frattempo resta valido quanto stabilito tre giorni fa dal provvedimento del direttore dell'agenzia delle Entrate 2014/24663: la ritenuta del 20% sui capitali che dall'estero rientrano in Italia mediante bonifico è sospesa.
Lo ha spiegato ieri mattina lo stesso Attilio Befera, intervenendo con un video-messaggio al convegno «Lotta all'evasione e cultura della legalità», organizzato dall'Ordine dei commercialisti di Napoli. Il suo discorso è partito dalla voluntary disclosure: «È in linea coi dettati Ocse e del G-20: già dal 2009 quest'ultimo ha scelto la tolleranza zero». Proprio per questa nuova lotta all'evasione internazionale Befera spiega la sospensione della ritenuta del 20%, «una norma introdotta recentemente ma pensata due anni fa, quando questa lotta contro i paradisi fiscali per lo scambio di informazioni era ancora in nuce». Ma la decisione finale spetta al nuovo governo e perciò il provvedimento del 19 febbraio si limita a sospendere la ritenuta fino al 1° luglio.
I soggetti da sottoporre a controllo, secondo Befara, saranno poi individuati «attraverso una più approfondita analisi del rischio», il tutto «cercando di individuare sempre più quei comportamenti eversivi che per loro natura si prestano a essere sistematicamente reiterati». Il riferimento è all'omessa dichiarazione e contabilizzazione di ricavi e all'utilizzo indebito di costi non deducibili o detraibili. Si punta insomma a colpire quel particolare tipo di evasione «che ha l'effetto di assicurare gettito anche nelle annualità successive».
L'analisi del rischio fiscale, secondo Befera, è sempre più approfondita, «anche tenendo conto delle banche dati a disposizione, dal 31 gennaio arricchitesi con le informazioni che gli operatori finanziari ci devono trasmettere annualmente». In parallelo l'agenzia delle Entrate porta avanti «programmi di ulteriore apertura» a i cittadini, con la parola d'ordine, secondo Befera «fiducia dello Stato verso i contribuenti». Per le grandi imprese si lavorerà sempre più con la cooperative compliance, che fa riferimento alla «capacità dell'Agenzia di esaminare come le aziende riescono a controllare il rischio fiscale», il che consentirà di «avere risorse per migliorare il tutoraggio anche nelle medie imprese».
Il presidente dei commercialisti napoletani, Vincenzo Moretta, ha invocato «più forze in campo» contro l'evasione, per una «cultura della legalità che sia diffusa. Le indagini finanziarie si aggiungono a strumenti quali redditometro e spesometro, quindi vanno utilizzate con grandissima prudenza, puntando sulle evasioni eclatanti».
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