Imposte

Bonus Mezzogiorno, ok alla cumulabilità con altri aiuti di Stato

di Salvina Morina e Tonino Morina

Il bonus Sud trova i chiarimenti del Fisco. La circolare 12/E/2017 di ieri illustra, infatti, le novità in materia di credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. Si tratta della disciplina del credito istituito dall’articolo 1, commi da 98 a 108, della legge 208/2015, come modificato dalla legge 18/2017 . Il bonus Sud riguarda le imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

Le principali modifiche apportate dalla legge 18/2017, che hanno anche comportato la revisione del modello per la fruizione del bonus, prevedono:

●l’estensione del credito d’imposta all’intero territorio della regione Sardegna;

● l’aumento della misura del credito d’imposta spettante;

● l’aumento del limite massimo dei costi agevolabili relativi a ciascun progetto di investimento, al quale è commisurato il credito d’imposta;

● la determinazione del credito d’imposta sulla base del costo complessivo dei beni acquisiti;

● la possibilità di cumulo del credito d’imposta , che era precedentemente esclusa, con gli aiuti «de minimis» e con altri aiuti di Stato che insistono sugli stessi costi, sempre che questo cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalla normativa europea.

La decorrenza delle nuove norme coincide con l’entrata in vigore della legge 18/2017 di conversione del Dl 243/2016 (il cosiddetto decreto Mezzogiorno), avvenuta il 1° marzo 2017. Pertanto, le nuove disposizioni si applicano a partire dalla stessa data. L’estensione del credito d’imposta all’intero territorio della regione Sardegna ha effetto, invece, dal 1° gennaio 2017.

Per quanto riguarda invece i requisiti di accesso all’agevolazione previsti dalla normativa europea, l’agenzia delle Entrate rinvia alle istruzioni impartite con la circolare 34/E/2016.

In proposito, si ricorda che la norma agevolativa attribuisce un credito d’imposta per l’acquisizione di alcuni beni strumentali nuovi nel periodo dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019.

La misura dell’agevolazione è diversa in relazione alla dimensione aziendale: il 20% per le piccole imprese, il 15% per le medie imprese e il 10% per le grandi imprese. Per le imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, che acquisiscono beni strumentali nuovi, il bonus è concesso nei limiti e alle condizioni previste dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato del relativo settore. Grazie alle modifiche apportate dalla legge 18/2017, sono previsti anche limiti più elevati relativi all’ammontare massimo di ciascun progetto di investimento ammissibile al bonus sud. Infatti, mentre la disciplina previgente fissava l’ammontare massimo a 1,5 milioni di euro per le piccole imprese, 5 milioni di euro per le medie imprese e 15 milioni per le grandi imprese, la nuova norma aumenta il limite dei costi ammissibili da 1,5 a 3 milioni di euro per le piccole imprese e da 5 a 10 milioni di euro per le medie imprese, mentre rimane invariato a 15 milioni per le grandi imprese.

Agenzia delle Entrate, circolare 12/E/2017

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